Dissonanza cognitiva: riassunto

Chiariamo, esistono dei casi in cui la scelta non c’è proprio. In quelle circostanze non si può parlare di dissonanza cognitiva, possiamo farlo solo quando c’è possibilità di scelta. La contraddizione della dissonanza cognitiva è interna, non esterna. Se qualcuno ci obbliga REALMENTE ad agire contro la nostra volontà non c’è contraddizione perché non dipende da noi. Se invece usiamo questa come scusa, ossia se in verità avremmo potuto rifiutare l’insistenza esterna, allora la contraddizione c’è e si può parlare di dissonanza cognitiva.

Cosa succede dopo che ho ridotto la dissonanza cognitiva

Il primo effetto è il benessere. Riduciamo la dissonanza proprio per contrastare la tensione tra due idee inconciliabili dentro di noi che ci fanno stare male.

Il pericolo è quello di cadere nell’autoinganno. Giustificazione dopo giustificazione perpetuaiamo una circostanza che per noi è dannosa.

C’è chi non cambia partner, chi non cambia lavoro, chi non cambia città. La dissonanza cognitiva, in breve, è quel meccanismo che ci blocca e ci fa sempre scegliere la stabilità, anche quando il cambiamento promette maggiore soddisfazione.

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Bibliografia

Psicologia Sociale. Aronson, Wilson, Sommers

State Of Mind

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