Le relazioni stabili, durature ci fanno sentire sicuri, protetti, sappiamo che al nostro fianco abbiamo qualcuno con cui confidarci e con il quale condividere la quotidianità e le sue vicende. Ognuno ha il proprio ruolo, conosce l’altro e col tempo si creano così abitudini, rituali, divisione delle mansioni…
Tutto sembra filare liscio, giorno dopo giorno… dopo giorno…
Può accadere però che nella nostra vita irrompa un incontro con uno sconosciuto, che arriva come un fulmine a ciel sereno ed interrompa il susseguirsi della nostra quotidianità: sentiamo dentro di noi il riattivarsi di quella passione, leggerezza che da tempo sembrava non appartenerci più, alimentando così il nostro lato folle, senza il quale la vita diventa pesante, monotona e noiosa. Quando siamo con l’ “altro/a” ci sentiamo vivi, sentiamo ardere dentro di noi un fuoco che pensavamo o non ricordavamo nemmeno più di possedere. Ci rendiamo così conto di questo lato di noi, che abbiamo sempre avuto ma che spesso abbiamo messo a tacere a favore della sicurezza e della routine quotidiana. Abbiamo l’impressione di aver rinunciato a qualcosa di noi per tutto questo tempo.
Cosa fare a questo punto? Scegliere la sicurezza della mia relazione o la passione dirompente della relazione extraconiugale?
Arriva in queste situazioni il momento in cui ci sentiamo ad un bivio dove dobbiamo scegliere se abbandonarci alla passione, al nuovo, all’incertezza o continuare nella sicurezza di una storia stabile ormai collaudata ma più carente di emozioni.
La questione non è questa. Non c’è nessuna scelta da fare. Non si tratta di scegliere, bensì di riconoscere che una parte di noi desidera sicurezza e stabilità ma che questo non basta per essere felici: abbiamo bisogno anche di esprimere e vivere la nostra parte folle, leggera e passionale che, tramite la novità, abbiamo riscoperto. Solo riconoscendo, accogliendo ed integrando questi due aspetti possiamo ritrovare il nostro benessere e vivere secondo la nostra vera essenza.
L’incontro con una nuova persona non ha quindi lo scopo di mettere in discussione la sicurezza della nostra relazione ma di farci accorgere che siamo molto di più di quel che pensiamo: abbiamo centinaia di sfaccettature che spesso rimangono assopite e latenti. L’integrazione di esse con le parti che già conosciamo ci porta a vivere una vita al pieno delle nostre potenzialità, a riscoprire nuovi interessi, attitudini e capire che quell’incontro è servito da tramite per risvegliarci, per farci rifiorire, e non per metterci davanti ad un bivio in cui ci chiediamo se lasciare il coniuge o meno.
Quella, semmai,è tutta un’altra questione.