4 modi disfunzionali in cui agiamo per cercare approvazione

Cercare approvazione nei pensieri degli altri è una necessità molto comune e non c’è niente di male in questo desiderio. Diventa un problema quando si trasforma nella nostra unica ossessione e veicola comportamenti aberranti che sfociano nella malattia mentale. Sembra una premessa un po’ drastica ma è quantomai vera.

Molte persone nel cercare approvazione finiscono con il rovinarsi la vita.

Quando l’amore degli altri richiede sforzi ciclopici, quando per essere amati dobbiamo rinunciare a essere onesti verso noi stessi, quando ci pieghiamo a fare cose che non avremmo mai immaginato di fare tanto sono detestabili, in tutti questi momenti tu hai perso. L’approvazione che ricevi non è un premio, è l’inferno perché ti spingerà ancora più lontano da quello che sei.

Tutte le cose sbagliate che si possono fare per ottenere l’approvazione degli altri possono essere riassunte dentro quattro categoria di comportamenti scellerati. Vediamo quali sono.

4 modi disfunzionali in cui agiamo per cercare approvazione

 

#1 Il perfezionismo

Esposto al giudizio degli altri senti il bisogno di iper performare. Non devi solo portare a termine il compito, devi farlo talmente bene da attirare su di te tutta l’approvazione di chi ti giudica. L’ipotesi che qualcuno possa dubitare del tuo ingegno, della tua competenza o della tua capacità di realizzazione non deve nemmeno essere presa in considerazione.

Brutte notizie. Per quanto bene tu possa svolgere un compito ci sarà sempre il modo di farlo meglio. E per quanto possa essere irreprensibile il tuo modo di agire, gli altri troveranno sempre il modo di criticarti. Se il tuo problema sono le critiche è meglio che cominci a farci l’abitudine, non esiste modo per cancellarle.

L’unica possibilità per non essere criticato è restare nell’ombra della mediocrità. Ma la mediocrità è inconciliabile con la perfezione.

Rilassati e accetta la possibilità di sbagliare. Non serve che ciò che fai sia perfetto per tutti. Basta che sia perfetto per te, l’unico giudice attendibile del tuo lavoro.

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