Sembra che il famoso detto “gli opposti si attraggono” non sia vero.
Uno studio svedese infatti ha scoperto che le persone con una storia psichiatrica simile hanno una maggiore probabilità di piacersi e di conseguenza di cominciare una relazione affettiva.
Nello studio sono state analizzate oltre 700.000 persone archiviate nei database del sistema sanitario nazionale, in seguito al trattamento di uno dei seguenti disturbi: schizofrenia, disturbo bipolare, disturbi dello spettro autistico, anoressia, abuso di sostanze, deficit di attenzione iperattività, fobia sociale, agorafobia e disturbo d’ansia generalizzata.
La scoperta.
Le persone con disturbi mentali simili si attraggono. La probabilità che la coppia condivida la stessa diagnosi è tre volte superiore rispetto al gruppo di controllo. I dati parlano chiaro, la frequenza delle coppie in cui i due membri sono psicologicamente simili, è troppo alta per essere casuale. Se questo avviene ci deve essere un motivo.
Inoltre, questo è vero solo se si tratta di condizioni psicologiche. Nel caso di malattie fisiche, come il morbo di Crohn, questo non è vero.
Perché i simili si attraggono.
Non esiste una spiegazione univoca a questo fenomeno, i ricercatori hanno avanzato delle ipotesi per tentare di spiegare i dati.
#1 Il partner viene selezionato sulla base di caratteristiche di personalità familiari.
Apprezzare ciò che non si conosce è difficile. È come guardare una palazzo antico pregno di storia senza conoscere nulla di esso, così è solo un insieme ordinato di geometrie. Ma provate a studiare il significato di quelle geometrie, indagare chi l’ha abitato, perché è stato costruito e tutta la sua storia. La sua bellezza viene moltiplicata per la conoscenza che hai di esso.
Le relazioni funzionano in modo simile. Un bel ragazzo è solo un bel ragazzo fin quando non si scopre la sua psicologia. Però a volte la distanza mentale è troppa e riuscire a comprenderlo è impossibile. Condividere dei tratti di personalità significa condividere un linguaggio. Mediamente, è più probabile apprezzare chi parla la nostra stessa lingua.
#2 Le persone con un punto di vista simile al nostro vengono percepite come più gradevoli di altre.
L’attrito con le altre persone lascia una sensazione di malessere. Quando ci relazioniamo con qualcuno molto diverso da noi, capita che lo percepiamo come respingente.
Passare sopra ai nostri pregiudizi e calarsi nei panni degli altri è molto difficile. A causa di questa pigrizia mentale, le persone che la pensano come noi sono percepite come maggiormente piacevoli. Ed è proprio la piacevolezza, più o meno superficiale, che guida la maggior parte di noi nella scelta del partner.
#3 La somiglianza non è presente prima dell’inizio della relazione. Però vivendo a stretto contatto i partner tendono ad assomigliarsi psicologicamente.
I tratti di personalità sono relativamente stabili ma i comportamenti si evolvono durante l’intero corso della vita. Sono proprio le interazioni con gli altri a guidare buona parte delle nostre azioni.
Quando passiamo molto tempo con una persona, come avviene nelle relazioni sentimentali, finiamo per assomigliarle. Magari non nel carattere, ma senz’altro nelle abitudini.
Quanto è stato detto è vero anche per chi non ha nessun disturbo mentale conclamato.
I problemi psicologici sono quasi sempre l’esagerazione di comportamenti normali, riscontrabili in ognuno di noi. Quando superano una certa intensità e una certa frequenza, rendono difficile affrontare la quotidianità e per questo vengono portati all’attenzione del clinico.
È probabile che quanto scoperto per le persone con quadro clinico conclamato sia vero anche per chi non ha mai varcato la soglia dello studio di uno psicologo.
Quando negli altri riconosciamo una parte di noi, abbassiamo le difese e siamo pronti a innamorarci.
Bibliografia
Assortative Mating—A Missing Piece in the Jigsaw of Psychiatric Genetics
QUESTI DISTURBI VENGONO ERRONEAMENTE TRATTATI COME DEPRESSIONE: