BAMBINI FELICI: GENITORI SERENI E MOMENTI HYGGE

La Danimarca si riconferma uno degli Stati più felici al mondo; in particolare, il sistema educativo genitoriale sembra assicurare serenità e soddisfazione di vita.
“Il metodo danese per crescere bambini felici ed essere genitori sereni” (2016) è il manuale di fama mondiale che spiega il metodo PARENT (genitore): Play (gioco), Authenticity (autenticità), Reframing (ristrutturazione degli aspetti negativi), Empathy (empatia), No ultimatum (nessun ultimatum), Togetherness (intimità).
Una della due autrici, Jessica Joelle Alexander, mamma americana sposata con un danese, spiega che le lodi ai figli dovrebbero riguardare gli sforzi compiuti e l’impegno, più che la prestazione in sé, in modo da favorire un punto di vista incrementale secondo cui sia sempre possibile migliorare: ciò favorisce autostima, impegno e gioia nell’occuparsi delle attività.
Più che forzare a seguire sport o stabilire impegni vari, lasciare ai figli più tempo per il gioco libero in boschi, spiagge o semplici parchi fa sviluppare strategie per risolvere lo stress, da soli o interagendo con altri bambini: l’intervento dei genitori può ostacolare il potenziamento delle life skills future.
I compiti a casa non aiutano, essendo sono una fonte di stress: nel sistema scolastico danese vengono introdotti in un secondo momento, quando i bambini sono più grandi. Invece, la lettura di storie ricche di emozioni di tutti i tipi favorisce empatia e vicinanza coi pari. I genitori dovrebbero parlare ai figli anche di temi difficili,  che non devono essere ignorati o nascosti, ma accettati come parte della vita.


Il concetto di “ristrutturazione della realtà” consiste nel raccontare a sé e agli altri in modo positivo ma realistico ciò che accade: non si tratta di ignorare la negatività, ma di trovare il positivo anche nelle peggiori situazioni diventando un “ottimista realista”.  Non esiste una realtà oggettiva, ma una propria realtà che noi stessi dipingiamo con colori emozionali e che cambia il nostro modo di vivere. Troppi adulti non considerano che tale abilità andrebbe appresa in prima persona ed insegnata ai bambini.
I danesi insegnano attivamente l’empatia: cercare il bene negli altri, provando a mettersi nei loro panni senza etichettarli. Questa qualità, modellabile ad ogni età, rende più felici e riduce narcisismo, aggressività e bullismo. A tal proposito, è bene sottolineare che le famiglie troppo protettive privano i figli della possibilità di provare grandi emozioni, e quindi di imparare a gestirle e comprenderle, quando è esattamente così che possiamo imparare a capire noi stessi e gli altri.
Il libro mette sotto accusa qualsiasi forma di violenza fisica, dalla sculacciata agli “ultimatum”. Se un bambino non rispetta le regole è bene evitare di mettersi in conflitto o ricorrere a ricatti o aggressioni. Insegnare loro in modo costante, realistico e rispettoso a seguire le regole li porta a capire e fidarsi, senza alcun bisogno di punizioni. “Insegna il rispetto e sii rispettoso e sarai rispettato: questa è la filosofia. Un genitore che si controlla si sente anche molto meglio. La calma genera la calma.” Anche il momento dei pasti dev’essere piacevole, senza litigi o imposizioni: provate ad immaginare come ci sentiremmo se qualcuno ci obbligasse a mangiare quando non abbiamo fame. Si possono, invece, eliminare gli snack nel pomeriggio o dopo cena sostituendoli con della frutta. “Se non ne fate un problema, non sarà un problema. Siate anche l’esempio di come si può apprezzare il cibo: impareranno ad apprezzarlo anche loro.”
Nel libro si parla di “hygge”, uno spazio psicologico sicuro in cui stare con la famiglia per parlare senza esitazioni, durante una cena, un picnic o un pranzo: accantonare stress lavorativo, lamentele, pettegolezzi e  negatività, focalizzandosi sul “noi” ed il piacere di stare insieme qui ed ora. Di questo “stare insieme senza barriere” giovano soprattutto i bambini, per i quali è fondamentale trascorrere tempo senza conflitti con le proprie famiglie.
Le autrici Jessica Joelle Alexander e Iben Sandahl, che usano con successo il metodo danese anche in Italia, lo considerano una filosofia assimilabile ovunque nel mondo. Anche se in Danimarca assenza di disoccupazione, sussidi economici e welfare riducono lo stress, in contesti più complessi si può certamente cambiare il modo di vedere la realtà attraverso empatia, autenticità, gioco libero e momenti hygge.
Com’è risaputo, quello del genitore è il mestiere più difficile al mondo, ma è bene ricordare che si può costantemente riflettere e cercare di essere una persona (e una guida) migliore.