6 consigli per comunicare efficacemente con i bambini

E’ necessario innanzitutto valutare il grado di padronanza linguistica in base all’età, visto che prima dello sviluppo del linguaggio i bambini iniziano piano piano a comprendere quello che diciamo loro ma non riescono ancora ad esprimersi pienamente né a farsi capire, per cui dobbiamo cercare di decifrare quanto ci viene trasmesso per mezzo di gesti, vocalizzi, espressioni del volto, tipologie di pianto.Più tardi negli anni, con lo sviluppo del linguaggio, è bene accertarsi sempre che i significati condivisi siano gli stessi, che il bambino chiami le cose con il loro nome e che il contenuto dei concetti espressi sia corrispondente a quello che ha in mente. La comunicazione con i bambini a volte può essere semplice e intuitiva ma altre volte è un vero e proprio lavoro che necessita di un’attenzione particolare per cui qui di seguito ti darò alcuni consigli per comunicare efficacemente con i bambini.

1. Esprimiti chiaramente

Così come le conversazioni, anche le domande devono essere chiare, semplici, dirette, pertinenti, non troppo lunghe o con preamboli troppo lunghi o complessi. Non correre con i discorsi e non sovraccaricarlo di domande e informazioni, sii chiara, esponiti con calma e specifica la collocazione temporale; il bambino tende a comprendere le domande al presente e potrebbe non cogliere le differenze nelle sequenze temporali degli avvenimenti.Evita domande ovvie o banali: il bambino potrebbe non capire perché gli vengono poste e cercare risposte originali, oppure potrebbe perdere interesse nell’attività.Contestualizza la conversazione rispetto a situazioni familiari aiuta perché sposta l’attenzione del bambino su di un piano conosciuto. Può essere utile anche utilizzare esempi, riferimenti e oggetti che appartengono ad esperienze condivise, per rendere più concreto il dialogo.

2. Evitare di porre due domande contemporaneamente

Il bambino potrebbe fare fatica a concentrarsi su entrambe, meglio interrogarlo su ciascuna separatamente. Se il bambino è triste o arrabbiato, potrebbe non riuscire a rispondere adeguatamente a domande del tipo: “Hai litigato con Alberto o con Giovanni?”. Piuttosto chiedere prima “Ti sei arrabbiato con Alberto?” e vedere come reagisce, poi eventualmente fare la domanda sull’altro amichetto. Quindi chiedere una cosa alla volta, in maniera semplice e chiara per aiutare il bambino ad esprimersi al meglio.

3. Non sovrapporti e non interrompere

i giochi o le attività che il bambino sta svolgendo, sappi che potrebbe affrettare le risposte o potrebbe essere portato a dire la prima cosa che gli viene in mente rispondendo meccanicamente, sebbene non sia ciò che avrebbe detto in situazioni di tranquillità, per tornare all’attività che stava svolgendo perché disinteressato o scocciato. Attendi anzi che finisca di giocare o di fare i compiti e poi affronta il discorso; se non ha altro da fare concentrerà tutte le attenzioni nel risponderti.

4. Attenzione a chiedere la valutazione di due alternative

ad esempio “E’ così o così?”. Il bambino potrebbe non rispondere quello che davvero pensa; una delle due alternative potrebbe essere scelta per facilità o per maggiore familiarità, quindi cerca di utilizzare oggetti di paragone conosciuti dal bambino e che attivino entrambi lo stesso livello di attenzione, oppure chiedi la valutazione di una cosa alla volta in due momenti distinti.

5. Evitare di ripetere la domanda

quando il bambino ha già fornito la risposta, potrebbe pensare che ciò che ha detto non fosse corretto. Evita di dire “Ma sei sicuro?” perché non serve proprio a nulla. Nel caso tu voglia tornare sull’argomento perché hai bisogno di approfondirlo, dovrai avere cura di riformulare diversamente il quesito, o di partire dalla risposta fornita per approfondire la questione.

6. Attenzione con l’ironia

I bambini non colgono facilmente l’ironia, il linguaggio figurato, e modalità di conversazione che propongono un doppio messaggio incongruente rispetto al tono o all’intenzione; queste andrebbero sempre accompagnate da una spiegazione di ciò che si voleva intendere e assicurarsi che ne abbia colto il senso.
Il bambino impara a comunicare efficacemente grazie alle interazioni che ha con gli altri, anche e soprattutto con i propri genitori. Attiviamoci per insegnare loro i segreti del linguaggio, non stanchiamoci di rispondere alle loro mille domande anche se a noi possono sembrare ovvie e banali, ricordiamoci sempre che noi possiamo basarci sull’esperienza ma loro devono ancora fare molte conquiste per raggiungere un livello ottimale di comprensione del mondo e dei suoi infiniti significati.