SEI UN PLAYBOY MASCHILISTA E SESSISTA? NON CI SONO BUONE NOTIZIE, PER TE.

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Una nuova ricerca afferma che:

uomini che credono di essere dei playboy, hanno maggiori problemi mentali rispetto alla media”.

Lo studio è stato condotto dal Dottor Y. Joel Wong, Indiana University, USA.

“…in generale, individui maschi che si conformano agli stereotipi maschili (e mascolini) del playboy, hanno una salute mentale più instabile e sono meno disposti a chiedere aiuto (per i propri problemi di natura psicologica); sebbene i risultati siano differenti a seconda del tipo di “mascolinità” interpretata”.

 

LO STUDIO 

I risultati arrivano da una ricerca che ha coinvolto 20.000 persone e la loro idea di mascolinità.

I ricercatori testavano atteggiamenti dei soggetti e vicinanza con gli stereotipi maschili del Don Giovanni.
Tra i numerosi atteggiamenti testati vi erano:

Promiscuità sessuale (quanto si fosse attirati e favorevoli a situazioni di promiscuità)

Propensione al rischio (quanto spesso ci si trovasse coinvolti in situazioni che potessero mettere a rischio la propria incolumità. Tra questi comportamenti figurano, per esempio: gioco d’azzardo, guida spericolata, scommesse, alcolismo, ecc ecc).

Desiderio di primeggiare (desiderio di vincere, di mettersi in mostra)

Disprezzo dell’omosessualità (quanto si fosse “contrati” alla pratica omosessuale)

E dunque, persone che mostravano un più alto punteggio di “mascolinità” (o potremmo dire di “aderenza allo stereotipo maschile dell’irresistibile conquistatore di fanciulle”), avevano maggiori possibilità di mostrare tratti tipici della depressione. Non solo. Gli stessi indicavano una minore soddisfazione (in termini generali) per la propria vita.

 

APPROFONDIMENTO

Tre aspetti, però, risultavano connessi con una salute mentale più instabile.

Nello specifico:

Comportamento da “don giovanni” o “playboy”

Fiducia in se stessi (estremizzata)

Dominanza sulle donne (Ovvero= potere sulle donne. Quanto volessero essere dominanti i soggetti maschili, rispetto al genere femminile)

Il dottor Wong stesso, afferma:

Lo stereotipo della mascolinità e del potere sulle donne è strettamente associata ad un comportamento sessista.

Questa associazione così forte suggerisce che l’essere sessisti non sia solo un’ingiustizia sociale, ma sia ben di più. Addirittura, l’essere sessista, potrebbe inficiare la salute mentale e avere ripercussioni su chi mostrasse questi comportamenti sesssisti”.

 

CONCLUSIONE

Potremmo riassumere così: individui maschi che rispecchino stereotipi maschili (come l’essere un playboy, avere potere sulle donne, essere super fiduciosi nelle proprie capacità, essere più propensi a una vita “spericolata”), sono propri i soggetti che rincorrono più frequentemente in stati di Depressione e di Insoddisfazione per la propria vita.

Lo studio rivela, in realtà, qualcosa che bene o male in molti pensavamo:

Gli spacconi, sono spesso i primi ad essere insicuri. O forse, i primi a sentirsi delle nullità.

Finalmente, però, anche questo mito ottocentesco dell’uomo “che non deve chiedere mai“, dell’uomo con la sigaretta in bocca, a cavallo del suo bolide cromato, con bandana e tatuaggi su tutto il corpo con scritto “Love You Mama”, è tramontato.

Sì perché, strano a dirsi, per alcune donne questo stereotipo maschile (ok, un po’ cinematografico quello che vi ho riportato io) è sinonimo di:

“Vero Uomo, vero maschio”.

 

Conversazione Fittizia Estremizzata:

“Sai, il mio uomo alle 7 di sera va in caserma a firmare”.

“Come mai?”.

“Perché è stato in carcere”.

“Oh cavolo, che brutta storia!”

“Brutta storia? Ahahah! Macché, è un figo!”

 

Bene, da oggi, anche questo tipo di conversazioni non esisteranno più. O meglio, esisteranno ancora, per noi che frequentiamo i peggiori bar di Caracas, ma potremo inforcare gli occhiali, schiarirci la voce e pronunciare:

“E credi che dunque quello sia un vero macho? Un vero uomo? Hai mai sentito parlare del Dottor Wong e della sua ricerca su oltre 20.000 uomini e dei risultati di caro studio, mia cara?”

Lei, centrando la sputacchiera in ottone all’ingresso del pub, tirerà su con il naso e lesta pronuncerà:

“Chi?”

A quel punto, noi -non tatuati e non fumatori-, potremo continuare con:

“Ebbene Madame, mi permetta di illustrarle lo studio a parole mie. Tutto nacque nel…”.

 

 

E così potremo diventare finalmente anche noi playboy! Evviva!

Ah, no…Aspetta.

 

 

Adddios!

 

Giacomo Fumagalli

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Bibliografia:

http://www.spring.org.uk/2016/11/sexist-man-mental-cost.php

http://psycnet.apa.org/index.cfm?fa=search.displayrecord&uid=2016-56584-001-

http://education.indiana.edu/joelwong/

https://www.iu.edu