L’intelligenza emotiva sembra influire notevolmente sul successo lavorativo.
Per testare questa semplice ipotesi sono stati fatti numerosi studi e il risultato è una secca smentita. L’intelligenza emotiva non ti aiuta a svolgere il tuo lavoro. Cioè, lo fa, ma il suo contributo è trascurabile.
L’idea che regolare le proprie emozioni ed empatizzare con gli altri migliorasse la performance si è rivelata molto debole.
I 7 elementi dell’intelligenza emotiva
L’intelligenza emotiva non è un costrutto unico ma è suddivisa in sette elementi fondanti:
#1 Stabilità emotiva
La stabilità emotiva è la capacità di controllare le proprie emozioni, saperle leggere senza farsi manipolare da esse. Rabbia, angoscia, paura, ma anche gioia ed entusiasmo, riesco a provare tutta questa gamma di emozioni restando vigile.
#2 Coscienziosità
Questa è la capacità di restare focalizzato su un obiettivo anche quando le emozioni ti portano altrove. Come una nave che in mezzo alla tempesta non perde la sua rotta.
#3 Estroversione
L’estroversione in questo caso è la capacità di cogliere gli elementi positivi della socialità. L’interazione con gli altri viene vissuta come un’occasione per arricchire il proprio bagaglio esperienziale. Non si viene sopraffatti dagli altri, si individuano i loro pregi e si fanno propri.
#4 Abilità emotive
Si intende la capacità di provare empatia, cioè comprendere lo stato emotivo di un’altra persona e interagire con quell’emozione, sia essa positiva o negativa, senza danneggiare l’altro. Questo è uno degli aspetti più importanti dell’intelligenza emotiva, perché più di tutti crea delle connessioni con gli altri.
#5 Abilità cognitive
Le abilità cognitive ci permettono di organizzare le informazioni che arrivano al nostro cervello. Quando diciamo che l’intelligenza emotiva facilità la comprensione delle emozioni altrui, stiamo dicendo due cose: primo che riusciamo a individuare anche il più piccolo segnale di emozione nel comportamento degli altri, secondo che siamo in grado di capire, attraverso le abilità cognitive, cosa significa quel segnale.
#6 Senso di efficacia
So di potercela fare, credo in me e nelle mie capacità. Questo non significa avere manie di grandezza, significa vivere bene la vita, perché sbagliare facendo non è un dramma, l’importante è non immobilizzarsi davanti all’ostacolo perché ci sembra troppo alto.
#7 Capacità di autovalutazione
So cosa ho fatto e per questo sono il miglior giudice di me stesso. L’intelligenza emotiva è anche l’onestà verso di sé nel giudicare le proprie performance.
L’intelligenza emotiva potrebbe farti ottenere quello che vuoi
Abbiamo detto l’intelligenza emotiva non migliora la tua performance lavorativa. Però migliora i tuoi rapporti con gli altri.
Non tutti i lavori sono uguali. Alcuni richiedono competenze tecniche molto specifiche, altri richiedono un’elevata capacità nel saper interagire con gli altri.
Per essere un ottimo ingegnere non serve l’intelligenza emotiva, basta l’intelligenza matematica. Invece, per essere un bravo commerciale devi saper parlare con la gente, entrare e districarti tra le emozioni dei possibili clienti. In questo caso l’intelligenza emotiva è fondamentale e può farti raggiungere la vetta.
Essere abili nella gestione più emozionale della vita è una grande qualità. Ma come tutte le intelligenze va applicata negli ambiti dove è necessaria, altrimenti non serve a nulla. Fuori contesto niente è speciale, proprio come dice la famosa frase di Einstein:
Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.
Bibliografia
De Raad, B. (2005). The trait-coverage of emotional intelligence. Personality and Individual Differences, 38, 673–687.
Joseph, D. L., Jin, J., Newman, D. A., & O’Boyle, E. H. (2015). Why does self-reported emotional intelligence predict job performance? A meta-analytic investigation of mixed EI. Journal of Applied Psychology, 100(2), 298.