Il libro “il Bordo- Due favole Border-line” si apre, dopo una breve introduzione, con un monologo interiore del protagonista che fa delle prove per un’arringa.
L’autore Nicola Neri, psicologo e scrittore, con destrezza e meticolosità ci permette di entrare progressivamente nella testa del personaggio principale, rendendo il lettore uno spettatore in prima fila di un soliloquio interessante ed a tratti bizzarro.
L’accuratezza con cui Neri rende visibile, agli occhi del pubblico leggente, la sofferenza mentale è senza dubbio degna di nota, poiché riesce a travolgere emotivamente il lettore dipingendo lo struggimento del protagonista come se lo si potesse vivere in prima persona.
Un’attenzione particolare va riservata alle note introduttive che instradano il lettore verso una comprensione più ampia del testo narrativo, che ha la caratteristica di avere due livelli di lettura: quello più “semplice” composto dalla storia del protagonista, che il lettore può leggere distrattamente mentre è sul treno o prima di dormire, e quella più complessa rappresentata dal vissuto psichico del protagonista che richiede attenzione ed un’apertura mentale ed emotiva per comprendere a pieno la dualità della narrazione.
Un libro che non solo parla del”Bordo” ma che per certi aspetti riesce a catturarne l’essenza, tanto da far provare al lettore la sensazione di conflittualità tra il controllo e la perdita di equilibrio, tra la sensazione di vuoto e confusione che prova il nostro protagonista.
Il Bordo – due favole Border-line tiene il lettore con il dito incollato all’angolo della pagina successiva, una storia accattivante e dai risvolti inaspettati che tratta con accuratezza professionale la tematica della malattia psichica riuscendo a renderla comprensibile anche ad un pubblico non esperto in materia.
La lettura del libro è consigliata a chiunque abbia voglia di comprendere meglio il disaggio psichico ed abbattere le barriere dello stigma, ma anche a coloro che, svolgendo la professione di Psicologo, Psicoterapeuta o Psichiatra, abbiano voglia di “sbirciare” dentro la mente di chi soffre per poterne avere una comprensione maggiore, senza però tralasciare il piacere di una narrazione intrigante e travolgente.