Come parlare di Coaching Aziendale a chi non si è mai imbattuto in questa espressione?
Semplice: Il miglior modo per parlarne è affidarsi alle parole di uno dei più importanti professionisti del campo.
Secondo Alessandro De Vita Zublena, psicologo specializzato in PNL e coach, che vive a Losanna ormai da anni, il coaching aziendale è “ La trasformazione che consente il potere e che genera successo ”.
Niente di più vero. Creare la differenza è il passaggio fondamentale.
Dopo ciò, tutto il resto è in discesa.
Il coaching aziendale non è altro che una consulenza vera e propria, non direttamene con l’ azienda bensì con i suoi dipendenti e collaboratori. Punta a fornire ai singoli individui, infatti, gli strumenti adatti per migliorare le loro prestazioni, focalizzandosi sugli obiettivi comuni, divenendo così motivo di crescita personale e professionale.
Il coach aziendale è un vero e proprio trainer di vita : come l’allenatore permette all’atleta di ottenere livelli di prestazioni migliori facendoli perdurare nel tempo, così il coach, tramite incontri individuali e di gruppo, si adopera per far sì che il cliente riesca a canalizzare le proprie risorse interiori per ottimizzare e ottenere una vita di una qualità ben più elevata, portandolo ad acquisire anche nuove abilità per godere successivamente dei benefici.
Lo stesso Zublena, in uno dei suoi lavori afferma che “ Il solo modo di far diventare grandi le persone è vederle grandi “. Questa frase ci mostra che il trucco per far crescere una persona è pensare la stessa oltre il suo problema. Vederla come già detentrice della soluzione a quel problema e con in mano già tutti i mezzi per risolverlo. Pensare la persona che richiede l’ aiuto del coach in questa maniera, garantisce innanzitutto un livello di stima verso l’ esperto e in più una performance migliore del cliente nell’attuare quelle congetture mentali indotte volontariamente anche se in sordina dallo stesso coach.
Lavorare quindi sui singoli soggetti, assicura, per riflesso incondizionato, un miglioramento sull’intera azienda per cui il coach è chiamato ad intervenire. Reimpiantare un vera e propria cultura organizzativa ( innanzitutto mentale e in seguito aziendale), significa rigenerare l’ impronta di successo verso nuovi progetti e risultati promettenti.
Il lavoro di coaching aziendale varia da azienda ad azienda. Non è possibile quantificare il tempo in cui una data società riuscirà ad ottimizzare i propri rendimenti poiché sono i dipendenti che fanno la differenza.
Sicuramente però, più è forte la motivazione in ognuno di loro, più velocemente riusciranno a raggiungere l’obiettivo desiderato.
C’è inoltre da dire che questa collaborazione tra cliente ( azienda ) e coach, che ricordiamo è mirata al raggiungimento di risultati ben precisi per un bene comune, prevede, all’inizio del lavoro, scelte comuni, definite insieme, che possano dar loro l’opportunità di cooperare per far emergere qualità e desideri.
È un serio percorso di progresso e sviluppo che intende il prendere in esame determinati punti ben precisi quali: comunicazione degli obiettivi, l’ auto-motivazione (fondamentale per la fiducia in se stessi), l’assimilazione di tecniche specifiche per la gestione efficace del tempo, miglioramento delle capacità personali, la totale rimozione di freni o blocchi che impediscono la riuscita ottimale della persona, tecniche per una leadership naturale, la gestione dei conflitti, delle emozioni e dello stress, infine ma non per importanza, lo sviluppo delle capacità che servono a migliorare le relazioni di qualità.
Ottimizzare un’azienda significa innescare in essa e nei propri lavoratori, indipendentemente dalla qualità della vita che hanno, tutti questi meccanismi che immettono un nuovo equilibrio nella società interessata.
Osare è la chiave di volta del successo, non solo aziendale ma anche della vita.
Non abbiate paura di lanciarvi. Ricordate sempre che sono le convinzioni, spesso e volentieri sbagliate che abbiamo che ci limitano nell’ agire. Abbiamo tutto il necessario dentro di noi per fare ciò che desideriamo. Se non lo faremo, beh non sarà perché non ne siamo capaci, semplicemente non lo faremo perché non vi sarà abbastanza volontà per farlo.