Salvatore, vittima, carnefice: la triade comportamentale di chi ama un borderline

Salvatore, vittima, carnefice o persecutore, è il copione descritto nel 1968 dallo psicologo statunitense Stephen Karpman, per descrivere i ruoli che si verificano in certe relazioni tossiche.

Questo copione diviene prassi nelle relazioni che si instaurano con le personalità Borderline, dove tra tra la coppia incriminata si crea un rapporto di co-dipendenza, con momenti di estasi iniziale, ma rabbia e depressione finale.

Iniziamo a delineare il disturbo di personalità borderline:

  • il disturbo borderline è una modalità relazionale basata sull’instabilità e compulsivita, con conseguenti comportamenti autostistuttivi e manipolativi;
  • meccanismo di difesa chiamato scissione, pensiero dicotomico, per es: o sei forte, o sei debole, o ti amo, o ti odio;
  • questo disturbo è più frequente nel genere femminile che maschile;
  • chi soffre di questo disturbo spesso nell’infanzia ha subito abusi fisici o sessuali.

L’inizio della relazione con una persona con personalità borderline è mediamente molto bello, in quanto questo genere di persone, conoscono molto bene le modalità per entrare in sintonia con l’altro, toccando le giuste corde emozionali.

Successivamente il borderline racconta di essere una vittima, dove in famiglia veniva e viene picchiato, umiliato, a scuola era denigrato; il compagno della personalità borderline, si trasforma subito in “salvatore”, promettendo di difendere e salvarla/o,  da tutte le angherie della società.

il borderline a questo punto, si aggrappa al suo compagno idealizzandolo, e qui si instaura una vera e propria co-dipendenza, dove entrambi trovano nell’altro qualcuno che soddisfa i relativi bisogni.

Il partner del borderline nel indossare il copione del “salvatore”, rinforzerà il suo bisogno di “importanza” e di “giustizia”, ma purtroppo per lui/lei il dramma è dietro l’angolo.

Poco dopo il “salvatore” si renderà conto di essere stato manipolato, Difatti capirà di essere stato raggirato (scoprirà tutte le menzogne del partner), e toccherà in prima persona i comportamenti impulsivi della compagna/o (abuso di sostanze, promiscuità sessuale, furti).

A quel punto si immedesimerà nel ruolo di vittima, con frasi del tipo:” Tu mi hai ingannata/o, tu mi hai manipolata/o).

Si sentirà  sempre più fragile, debole, i comportamenti potranno sfociare nell’ossessività (controllare  cosa stia facendo il partner nel momento in cui non sono insieme).

Chi soffre di Disturbo borderline, a questo punto non potrà più aggrapparsi alla persona prima amata (ormai diventa fragile) oltretutto sa che non potrà più raccontare balle (ormai è stata scoperta). Quindi lascerà il partner, che arrivati a questo punto è sempre di più distrutto.

Ed eccoci arrivati al terzo punto, la nascita del copione persecutore/carnefice; il partner sentitosi manipolato, usato, abbandonato, rivolgerà tutta la sua rabbia verso il borderline, cercando di denigrarlo in pubblico, facendogli terra bruciata.

Questo scatenerà la rabbia nel borderline che cercherà di difendersi con le unghie e i denti, il suo salvatore è ormai diventato “cattivo”, quindi bisognerà trovare qualcuno che la difenda, un partner a cui potersi aggrappare, il tutto in un ciclo senza fine.

La conclusione è che il compagno sedotto e abbandonato andrà in terapia, il borderline il più delle volte no, e continuerà nelle sue dinamiche ben conosciute.

Con questo articolo in grandi linee ho cercato di definire le dinamiche relazionali che avvengono nel rapporto con il borderline, ora sta a te decidere cosa fare…

Stai vivendo nella triade Salvatore, vittima, carnefice e vorresti uscirne?

Contattami, saprò aiutarti.

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