Le Persone Altamente Sensibili (PAS): Alla scoperta del dono della sensibilità.
Autore: Annamaria Nuzzo
Co-autore e Supervisor: Antonino La Tona
Ipersensibili, iperempatici, iperefficienti, iperdotati, iperestesici, plusdotati: sono questi alcuni dei modi utilizzati per nominare le persone con una spiccata sensibilità e ricettività nei confronti della stimolazione.
Alcuni psicoterapeuti, come Christel Petitcollin, definiscono queste persone iperefficienti mentali, a causa della rapidità di ragionamento e del pensiero inarrestabile e ramificato che viaggia alla velocità della luce. Ne “Il Potere nascosto degli ipersensibili” (2016), la dottoressa Petitcollin rimarca come la velocità dell’influsso nervoso sia più rapida e l’organizzazione neuronale a rete consenta agli ipersensibili di trattare simultaneamente un maggior numero di informazioni. Inoltre, evidenzia come l’iperefficienza mentale sia un dono avvelenato, “ma pur sempre un dono”, e sottolinea come l’accettazione di sé sia il primo passo da compiere verso una vita felice.
In virtù dell’ipersensibilità agli stimoli esterni sono anche definiti «iperestesici», mentre per la psicologa Jeanne Siaud- Facchin sono soggetti «plusdotati», pieni di risorse e talenti, poiché dotati di un’intelligenza, brillante, acutissima, superiore alla media. In “Troppo intelligenti per essere felici” (2016), la dott.ssa Siaud-Facchin descrive il tentativo di dominarsi e tenere a bada il groviglio emozionale da parte di chi possiede un alto potenziale cognitivo. Infatti, un commento banale, una parola di troppo, una frase detta con leggerezza possono generare un sovraccarico emotivo che il plusdotato tenta di canalizzare, razionalizzare e minimizzare, abbassando la temperatura emotiva.
L’espressione Highly Sensitive Person (HSP), coniata dalla dottoressa Elaine Aron a partire dal 1991, è attualmente la più avallata scientificamente, resa in italiano con la perifrasi Persone Altamente Sensibili (PAS), da cui il sito italiano www.personealtamentesensibili.it, direttamente legato al lavoro della Aron e gestito dalla dottoressa Elena Lupo, psicoterapeuta italiana inserita a livello internazionale tra i terapeuti esperti in alta sensibilità. L’elevato grado di sensibilità non è assolutamente da intendersi come patologico, in quanto rientra nel concetto di “normalità” comunemente intesa; non a caso, avere un sistema nervoso molto sensibile, uno dei tratti PAS, è una caratteristica che contraddistingue circa il 15-20% della popolazione (2018).
Secondo le ricerche condotte dai coniugi Aron (Elaine Aron, psicoterapeuta, e suo marito Arthur Aron, neurologo), le Highly Sensitive People si contraddistinguono per caratteristiche riassumibili nell’acronimo D.O.E.S:
- Depth of processing: profondità nel processamento e nell’elaborazione delle informazioni, associata a una maggiore attivazione cerebrale dell’insula, area del cervello che integra simultaneamente la conoscenza delle emozioni, degli stati interiori, della posizione corporea e di altri eventi esterni.
- Overarousability: sovrastimolazione e sovraccarico, in cui le persone altamente sensibili incorrono spesso, in quanto percepiscono vividamente e con grande attenzione gli stimoli provenienti dal mondo interno ed esterno
- Emotional responsiveness/empathy: enfasi tipica delle reazioni emotive ed empatia, colonne portanti dell’esperienza interna della persona PAS.
- Sensitive to subtle stimuli: spiccata sensibilità per i dettagli dell’ambiente esterno (luci, rumori, colori…) ed interno (vissuti personali, elementi dell’esperienza interpersonale, vissuti dell’altra persona).
“Sei una frignona!”
“Non fare i capricci”
Voci del passato? E che dire di questa frase pronunciata con le migliori intenzioni: “sei troppo sensibile per essere felice?”
(E. Aron, Persone altamente sensibili: Come stare in equilibrio quando il mondo ti travolge, 2018)
Cosa significa vivere da persona altamente sensibile? La dottoressa Lupo riporta con dovizia di particolari il vissuto soggettivo di queste persone.
Alla capacità di cogliere le mille sfumature delle cose si affianca il rischio costante di essere sommersi dalla stimolazione proveniente dal mondo esterno e da quello interno, per cui risulta essenziale imparare a gestire il sovraccarico sensoriale ed emotivo.
La particolare propensione all’osservazione accurata e all’elaborazione profonda delle associazioni tra concetti e situazioni, soprattutto sociali, porta i soggetti ad anticipare le esigenze di chi li circonda, a percepire tutto con maggiore intensità emotiva, a commuoversi facilmente e schivare difficilmente le critiche, risultando spesso agli occhi altrui come eccessivamente suscettibili ed emotivi
Un forte senso di inadeguatezza pervade le persone altamente sensibili, che tendono a sentirsi diverse, spesso fuori posto, “troppo” di tutto: troppo sensibili, troppo profondi, troppo riflessivi, troppo emotivi. Ciò è alimentato da una serie di pregiudizi che circonda il mondo delle persone altamente sensibili, uno fra tutti consiste nell’interpretare la sensibilità come debolezza: i Pas tendono a evitare i conflitti perché li odiano e sono profondamente scossi dalle emozioni per cui ogni discussione e conflitto li segna dentro – anche quando il giudizio negativo parte dal loro Critico Interiore (Aron) –, ma sono soggetti estremamente resilienti.
Spesso tacciati per bizzarri e strani, le persone altamente sensibili sono maggiormente consapevoli di ciò che succede dentro e fuori di loro, com’è dimostrato dalla forte attivazione cerebrale dell’insula, ritenuta da molti la sede della coscienza. Inoltre, la forte emotività che li contraddistingue, spesso confusa con l’irrazionalità, costituisce un grande segno di saggezza, secondo recenti studi scientifici condotti dallo psicologo Roy Baumeister, che chiariscono il contributo delle emozioni alla chiarezza di pensiero: se le persone non hanno una forte motivazione emotiva per apprendere qualcosa non la imparano bene o, in alcuni casi, non la imparano affatto (2018).
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Siaud-Facchin, Jeanne (2016). Troppo intelligenti per essere felici. Rizzoli (ed. or. Trop intelligent pour être heureux?, 2008).
Petitcollin, Christel (2016). Il potere nascosto degli ipersensibili. Sperling & Kupfer(ed. or. Je pense trop, 2010)
Aron (2018). Persone altamente sensibili. Come stare in equilibrio quando il mondo ti travolge. Milano: Mondadori