“Anoressica” è un termine che molto spesso viene usato come sinonimo di “magra, troppo magra”; occorre precisare invece che questa parola indica un disturbo alimentare di grave entità.
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM V) l’anoressia nervosa è caratterizzata principalmente da una significativa restrizione nella nutrizione giornaliera, dunque nel conteggio di calorie di ogni singolo alimento che viene ingerito, ed il peso corporeo notevolmente basso; la costante paura di ingrassare e un’alterazione della rappresentazione mentale del proprio corpo, la quale porta ad una perenne sensazione di essere in grave sovrappeso.
Osservando tale situazione è naturale porsi delle domande, come ad esempio : quali sono i fattori che portano allo sviluppo dell’anoressia nervosa?
- Gli ideali di bellezza della società attuale
Negli ultimi decenni nella società attuale si sono verificati numerosi cambiati a livello culturale, si è affermato uno stile di vita caratterizzato dall’ideale di perfezione corporea associata alla magrezza; avere un corpo perfetto è diventato uno dei valori fondamentali, valore che ha trovato possibilità di crescita nel “bombardamento” continuo dei mass-media.
Se si pensa banalmente agli stereotipi di bellezza degli anni ‘50 del 1900, quali per esempio Marylin Monroe, la donna perfetta a livello fisico era quella che oggi verrebbe definita “curvy”, ossia formosa, “morbida” e assolutamente non sottopeso o eccessivamente magra.
La donna ideale infatti è caratterizzata da fianchi tondi, seno abbondante, e gambe tornite: dunque una donna in carne, che non si preoccupa delle diete o di qualche kg di troppo.
Attualmente invece la donna con un corpo perfetto deve avere un peso-forma preciso, praticare continuamente sport e prestare attenzione a ciò che mangia.
Queste innovazioni dell’epoca attuale portano le ragazze in età puberale ed adolescenziale, dunque giovanissime, a voler rispettare e rientrare in tale stereotipi, imponendosi diete e arrivando a sviluppare questo disturbo.
2. Il fattore famiglia
Naturalmente, vi sono altri fattori di rischio che possono condurre all’anoressia nervosa, quali ad esempio una famiglia disfunzionale e invischiata, all’interno della quale non vengono rispettati i confini dei singoli membri.
Secondo gli studi di Minuchin nell’ambito della terapia sistemica, si tratta di famiglie in cui i valori di lealtà e protezione dei membri costituiscono una priorità rispetto ai valori d’autonomia , indipendenza e di crescita personale.
Dunque il prototipo dei genitori di una ragazza anoressica si identifica in genitori iperprotettivi e ipercontrollanti, conseguentemente la persona cresce cercando ostinatamente di assolvere le aspettative altrui, ricercando il perfezionismo spesso in maniera ossessiva, caratteristica della personalità che riflette anche nella forma fisica, nel controllo eccessivo anche sul proprio corpo e sul peso.
Si parla solitamente di “anoressia al femminile”, per motivi statistici, poichè vi è una netta predominanza di tale disturbo nella popolazione femminile rispetto a quella maschile; le donne sono generalmente più esposte allo sviluppo di tale disturbo a causa dei fattori socio-culturali elencati precedentemente.