Questo video agghiacciante comunica molto più del suo semplice contenuto. Racconta una storia di vuoto molto comune negli uomini e nelle donne che può prendere anche delle derive violente.
Dai miei pazienti ho imparato a descrivere il vuoto come l’assenza di sensazioni positive. È quel torpore che ti prende la mattina dopo una sbornia, negli istanti dopo aver ricevuto una brutta notizia, quando torni a casa stremato da una giornata di lavoro intensa. Molti di noi stanno sperimentando il vuoto in questi giorni, durante la quarantena. L’assenza di impegni in certi casi porta pigrizia e la pigrizia divora tutto quello ti circonda. Ne abbiamo parlato QUI.
Pensate di protrarre questa sensazione per tutte le ore delle giornata. Poi per settimane. In certi casi addirittura per mesi.
La vita scompare.
Quella degli altri però prosegue. Chi osserva gli altri mentre naufraga nel suo vuoto comincia odiare e maturare risentimento. Aumenta la distnza tra se e gli altri fino al punto in cui gli altri diventano una meta impossibile da raggiungere. Immaginate di passare molte ore della vostra giornata a guardare nei siti delle agenzie immobiliare foto di case che non potete permettervi. All’inizio può essere divertente ma a lungo andare diventa un modo per accumulare invidia verso chi ci ha abitato e verso chi ci abiterà.
Per il ragazzo del video le vite normali dei suoi compagni sono case di lusso che lui non può permettersi. Trovarsi così escluso dalla felicità, in momento della vita in cui la felicità dovrebbe essere automatica, accende in lui l’odio. Decide fare del male ai suoi compagni. Non gli importa delle conseguenze perché la sua vita è già fatta di niente. Non esiste punizione che possa spaventare chi vive nel vuoto.
La soluzione però, per fortuna, arriva. L’antidoto al vuoto è il suo contrario. In questo caso un abbraccio.
Come un soffio di vento più forte l’abbraccio arriva ed è inevitabilmente una sensazione positiva. La prima che il ragazzo provava da chissà quanto tempo. Grazie a questa sensazione il vuoto si fa un po’ da parte il progetto di morte si allontana.
Questa storia ci dà due suggerimenti per rendere il mondo un posto migliore.
Il primo è quello di riconoscere il vuoto che mangia la vita di qualcuno che magari ci sta vicino. Rispettarlo ma cercare di proporre delle alternative. C’è sempre un modo per regalare una sensazione positiva a chi ne ha bisogno.
Il secondo suggerimento è quello di imparare a dare il giusto valore agli abbracci.