Tim Lomas, docente di psicologia positiva della East London University ha voluto catalogare le parole che esprimono emozioni positive.
Molte di queste parole esistono solo nella lingua d’origine e per questo in italiano (in inglese nel caso di Lomas) possono essere espresse solo utilizzando un giro di parole.
Il progetto mira a creare un dizionario online che contiene solo lemmi elgati al benessere fisico e psicologico delle persone.
A livello teorico il linguaggio incide sulle nostre vite e sul nostro umore. L’utilizzo frequente di parole positive ha un effetto benefico sulle nostre vite, tanto quanto l’utilizzo di vocabili demotivanti ha un effetto distruttivo.
20 parole positive che in italiano non esistono
Koi no yokan (giapponese) significa “incontrare qualcuno e sapere di essere destinati ad innamorarsi a vicenda”
Mbuki-mvuki (swahili) Letteralmente prendere il volo (mbuki), ballare selvaggiamente (mvuki); Probabile origine del termine “boogie woogie”
Sisu (finlandese) Straordinaria determinazione / coraggio, specialmente di fronte alle avversità.
Shirin-yoku (giapponese) è “lo stato di rilassamento che si raggiunge dopo un bagno nella foresta, in senso letterale o figurato”
Hoʻoponopono (hawaiano) La pratica o l’interazione del reciproco perdono e della restituzione
Ubuntu (bantu) letteralmente significa “umanità”, ma in realtà indica molto di più. Nell’etica dell’Africa sub-Sahariana è la credenza filosofica secondo cui tutti gli uomini sono connessi e ciascuno è ologramma della società. “io sono perché noi siamo”
Kilig (tagalog, una lingua delle Filippine) è “la vertigine che si prova quando si incontra la persona per cui si ha una cotta”
Samar (arabo) significa “Sedersi insieme per raccontare storie all’ora del tramonto”
Mangata (svedese) è ”La scia luminosa della luna che si riflette sull’acqua”
Retrouvailles (francese) è “la gioia di un incontro con una persona amata che avviene dopo una lunga separazione”
Luftmensch (yiddish) è il sognatore, letteralmente ”l’uomo dell’aria”. Insomma, chi vive felicemente tra le nuvole, dove non ci sono orari ne’ scartoffie
Tiam (farsi) letteralmente ”Lo scintillio negli occhi al primo incontro”. Il termine fa riferimento all’incontro con una qualsiasi persona: che sia un bambino, un anziano, un uomo o una donna. Sono quegli sguardi con persone sconosciute, ma che ci lasciano qualcosa dentro
Iktsuarpok (inuit) è “la sensazione di attesa prima di incontrare qualcuno”
Dadirri (lingua aborigena australiana) è “L’atto profondo e spirituale di un ascolto riflessivo e rispettoso”
Mono no aware (giapponese) si potrebbe tradurre come “il sentimento delle cose”. Indica la sensibilità interiore verso la natura transitoria della bellezza e della vita. I sakura, i fiori di ciliegio, sono il simbolo perfetto di quest’estetica: un’esplosione di bellezza tanto intensa quanto rapida, destinata a durare solo pochi giorni di primavera
Viraha (hindi) indica “la consapevolezza di amare qualcuno durante un periodo di separazione”
Utepils (norvegese) è “Una birra gustata all’aperto, soprattutto nel primo giorno caldo dell’anno”
Cafuné (brasiliano) significa “far scorrere le dita tra i capelli della persona amata”. È un termine che in realtà può essere usato anche per il pelo degli animali. Questa parola racchiude in sé intimità, passione e tenerezza allo stesso tempo
Queesting (olandese) significa “Permettere a qualcuno che si ama di entrare nel proprio letto per chiacchierare”
Zhi zi zhi shou Yu zi xie lao (cinese) significa “tenersi per mano e invecchiare insieme”
Bibliografia