Ma perché si verificano gli attacchi di panico?
In questo articolo voglio provare a dirti quelle che secondo me sono le prime tre cause degli attacchi di panico per imparare a gestirli meglio e iniziare a superarli.
Io sono Roberto Ausilio psicologo psicoterapeuta e mi occupo da ormai vent’anni delle tematiche relative all’ansia e gli attacchi di panico.
Gli attacchi di panico NON insorgono perché hai sbagliato qualcosa, perché sei strano o perché se anormale.
Gli attacchi di panico insorgono innanzitutto perché il nostro cervello è in qualche modo “cablato” male, e in particolare per quello che riguarda il meccanismo del pericolo.
Mi spiego meglio: e cioè ciò che in qualche modo potrebbe spaventarti e preoccuparti “2” (da 0 a 10) il tuo cervello lo interpreta come un imminente pericolo di morte e inizia a mandare tutta una serie di reazioni cerebrali e psicofisiche indipendenti dalla tua volontà che innescano il meccanismo del panico.
Se hai avuto almeno un attacco di panico sai di che cosa parlo: un senso di morte imminente, un’esplosione atomica nucleare nel petto una sensazione di stare per morire, tant’è che moltissima gente corre in pronto soccorso pensando di avere un attacco cardiaco.
Per fortuna gli attacchi di panico non sono di per sé pericolosi per la nostra salute anche se alla lunga tutte queste variazioni psicofisiche incidono potentemente sul nostro benessere.
I 3 motivi da riconoscere per cui vengono gli attacchi di panico
Il motivo principale quindi per cui vengono gli attacchi di panico è un mancato cablaggio del sistema di pericolo.
Essendo sicuramente questa la prima causa, per superare l’attacco di panico dobbiamo aiutare la parte emotiva del nostro cervello, sistema limbico, amigdala, ipotalamo (è lì che si fanno i giochi) a modificare e a non interpretare più in maniera catastrofica, come direbbe Clark, quelli che sono i segnali che vengono dal corpo perché nell’attacco di panico noi tendiamo a interpretarli in maniera esagerata.
Pertanto oltre ad una ristrutturazione cognitiva cioè a pensare “ok è l’attacco di panico, non sono veramente in pericolo!” dobbiamo aiutare quella parte del cervello a non dare più quei segnali così forti; è un po come avere un sistema di allarme dentro casa settato male che quando entra una mosca inizia a suonare e a svegliare tutto il vicinato: va ricablato!
Il secondo motivo per cui insorgono gli attacchi di panico, possono essere degli eventi stressanti.
Eventi stressanti nel presente anche prolungati nel tempo come una relazione di coppia che va male, un cambiamento lavorativo, come le preoccupazioni e le difficoltà protratte nel tempo che in qualche modo si accumulano e fanno noi diciamo da “trigger”. Cioè da detonatore di un’ansia che però era già preesistente; vanno quindi sicuramente ridotti gli eventi stressanti in senso negativo nella nostra vita.
Per far questo ci sono tante strade tra cui anche il metodo da me ideato “GreenStress” che ti può aiutare a ridurre il livello di tensione e evitare di oltrepassare la soglia di non ritorno che è la soglia oltre la quale si innesca l’attacco di panico e non riesci più a fermarlo come spiegato nel mio libro “ANSIA NO PROBLEM”
Il terzo motivo per cui insorgono gli attacchi di panico sono i traumi del passato.
I traumi del passato, in particolare dell’infanzia, contribuiscono notevolmente a quello che dicevamo prima e cioè a cablare a settare male il nostro cervello.
Immaginati un bambino che ha subito violenza in famiglia o che ha assistito a violenza famigliare, a scoppi improvvisi di rabbia da parte dei genitori: il bambino incamera dentro di sé un segnale di allarme che può scattare facilmente in maniera ipersensibile.
Questi traumi del passato vanno assolutamente risolti in particolare con la psicoterapia EMDR che la terapia di elezione per le traumatizzazioni e che va a resettare il tuo cervello emotivo in modo da lasciare il passato nel passato e quegli antichi traumi non ti disturberanno più, non saranno più l’innesco per gli attacchi di panico; e questo è molto importante!
A mio avviso ci sono due grandi errori che attualmente si stanno facendo in psicologia.
Il primo è quello di pensare che l’ansia e gli attacchi di panico derivino esclusivamente da situazioni del presente e da strategie che non funzionano; in parte questo è vero però lascia fuori tutto ciò che attiene alle traumatizzazioni del passato che invece rimarrebbero lì ferme.
Se ti occupi solo del presente il tuo cervello continuerà ancora a mandarti quei segnali di pericolo e a volte potrai sentirti sopraffatto. L’altro errore diametralmente opposto è quello che è stato fatto in passato dalla psicologia e dalla psicoanalisi classica e cioè di pensare che tutto derivi esclusivamente dal passato.
Secondo me una buona psicologia oggi deve sì tener conto dei fattori del passato ma integrarli con le strategie del presente.
In questo modo aiutiamo veramente le persone a crescere ad evolvere e fiorire andando da una parte a risolvere le cause dei problemi che generano gli attacchi di panico e dall’altra insegnando delle strategie utili che ci possono aiutare oggi.
Dimmi come la pensi e qual è la tua esperienza: scrivilo qui nei commenti e parliamone in “PSYLIFE” la community di chi vuol vivere alla grande.
Ti lascio una frase di William Ralf Inge che dice:
“l’ansia è l’interesse che si paga su un guaio prima che esso arrivi”
Ciao e Buona Vita
Roberto Ausilio
www.robertoausilio.it