Cosa succede in un pronto soccorso e in un’unità di stabilizzazione psichiatrica Americana: L’esperienza della Dott.ssa Camarda in un ER (Emergency Room) negli Stati Uniti, Albany, New York.
Lo scorso Ottobre ho preso una valigia piena di conoscenze e passione made in Italy e le ho portate con me nello stato di New York. Dopo aver concluso il mio percorso di studi nella città di Palermo (Italia) ed essermi abilitata come Psicologa Clinica ho iniziato un percorso di equipollenza dei titoli di studio negli Stati Uniti. Al momento lavoro come Crisis Intervention Counselor in un Emergency Room e sto conseguendo la mia abilitazione come Clinical Mental Health Counselor. Il Crisis Intervention Counselor è un professionista della salute mentale che aiuta persone in forte distress. Ci occupiamo di offrire supporto e counseling a persone in pericolo immediato di far del male a se stessi e agli altri, in crisi acuta e clienti che stanno vivendo sintomi psichiatrici incontrollati. Ogni giorno mi occupo di assessment del rischio in bambini e adulti, analisi della domanda e elaboro piani di sicurezza e trattamento individualizzati mediante collegamenti con altri servizi sul territorio. La realtà americana in merito di servizi per la salute mentale è vasta e accessibile. L’unità di crisi spesso funge da collegamento tra il paziente che si presenta al pronto soccorso in cerca di aiuto e i vari servizi in base alle esigenze: adolescenti, adulti, trattamento per dipendenze, gruppi di sostegno o Tele Mental Health.
Cosa è una crisi/emergenza psichiatrica?
Una crisi è una situazione in cui i pensieri, le emozioni, le sensazioni e i comportamenti pongono l’individuo a rischio di far del male a se stesso o agli altri e/o essere incapaci di prendersi cura di se, adempiere attività giornaliere e ai propri bisogni primari. Una situazione di emergenza psichiatrica può colpire chiunque, adulti e bambini e può verificarsi ovunque; in pubblico, a casa, a lavoro o in setting clinici come case di cura, case famiglia e programmi residenziali. Si possono distinguere episodi acuti di una patologia psichiatrica, tendenza acuta al suicidio e sintomi psichiatrici causati da altre condizioni mediche come ad esempio abuso di sostanza. In uno studio del 2020 condotto da Centers for Disease Control and Prevention (CDC), il 40% dei partecipanti aveva ricevuto diagnosi di patologia psichiatrica, mentre il 13% riportava di avere iniziato o incrementato l’utilizzo e abuso di sostanze come strategia di coping a causa della pandemia.
Vi sono alcune domande che aiutano il clinico a comprendere se l’individuo sta vivendo un’emergenza psichiatrica:
- L’individuo si trova in pericolo immediato per se stesso o altri o incapace di prendersi cura di sé?
- Se sì, senza intervento immediato il comportamento del soggetto può evolversi in comportamento a rischio?
- Questa crisi è risolvibile senza intervento di alto livello di cura?
Queste informazioni aiutano a comprendere l’acutità e il livello di intervento necessario. Quando possibile un coinvolgimento volontario del soggetto è funzionale, in quando un paziente cooperativo che comprende gli step e il traguardo da raggiungere avrà un outcome migliore rispetto ad un paziente trattenuto in status emergenziale involontario. Se non vi sono pericoli, collaborare con il paziente e costruire un piano concordato e meno restrittivo dovrebbe essere il traguardo di ogni clinico.
È importante tuttavia effettuare un assessment delle seguenti aree di rischio: suicidalità, ideazione suicidaria e omicida e rischio suicidario. I punti cardine della valutazione sono: ideazione suicidaria e omicida, piano, intento, accesso ad armi da fuoco, fattori di protezione e di rischio, supporto familiare e eventi traumatici.
Un evento avverso o traumatico rappresentato da abusi, neglect o ambienti casalinghi disfunzionali può provocare una crisi psichiatrica, problemi cronici o condurre ad utilizzo di sostanze come coping skill per affrontare il dolore e lo stress e perdere il contatto con la realtà. In unità di crisi ciò che viene definito “escalation” e “de-escaleation” sono strumenti che possono salvarti la vita ed evitare al paziente di essere contenuto fisicamente dallo staff. Comprendere cosa fare o cosa assolutamente evitare può aiutare a bloccare o prevenire una situazione potenzialmente pericolosa.
Ogni momento e azione è fondamentale e il team work è una risorsa necessaria in quanto ognuno gioca un ruolo importante, dai counselors, agli infermieri, alla sicurezza. Osservare il comportamento non verbale e le espressioni del viso può essere utile a comprendere le emozioni e prevenire una crisi. Rimanere calmi, non reagire in modo eccessivo o andare in panico è fondamentale in quanto un paziente ansioso, nervoso o molto teso viene influenzato dai professionisti che si prendono cura di lui all’interno dell’unità.
Sintomi psicotici cronici se ben controllati non necessitano “acute care”, ma possono portare il paziente a farsi del male o diventare pericolosi o aggressivi verso altri. Ad esempio, pazienti instabili e in preda ad allucinazioni auditive di comando, ad esempio screditanti per il paziente o con comando di commettere il suicidio, necessitano immediato intervento, così come allucinazioni che conducono il paziente a credere di poter volare o saltare da un palazzo portando il soggetto a perdere ogni contatto con la realtà. Sintomi di mania e ipomania, come nei disturbi dell’umore, possono condizionare il giudizio, la capacità di prendere decisioni e porre il paziente o altri in una situazione di rischio.
I 6 traguardi dell’unità di emergenza
- Escludere patologie mediche che possano spiegare l’etimologia dei sintomi presentati
- Stabilizzare rapidamente la crisi acuta
- Evitare coercizione
- Curare all’interno un setting meno restrittivo possibile
- Costruire alleanza terapeutica
- Formulare piani di trattamento e di sicurezza after acute care.
L’unità psichiatrica emergenziale non è disponibile in tutte le regioni e accetta pazienti con presentazione volontaria e involontaria trasportati dalle forze dell’ordine e servizi di emergenza.
Questi programmi offrono assessment e trattamento immediato con 23 ore di stabilizzazione. Il servizio è in funzione 24 ore e l’individuo è obbligato a ricevere una valutazione da un Crisis Worker specializzato in valutazioni psichiatriche di emergenza prima di lasciare l’ospedale. A volte il paziente se non in immediato rischio può essere riferito a servizi esterni non ospedalieri per iniziare il trattamento o trattenuto da un minimo di 2 a 5 giorni per stabilizzazione e motivi di sicurezza in cui il paziente riceverà cure farmacologiche, terapia individuale e di gruppo e sarà possibile costruire piani di sicurezza con il team. Il servizio è accessibile a tutti a partire dagli 11 anni e possiede unità per adolescenti e adulti.
Prendersi Cura Della Propria Salute Mentale
La pandemia ha limitato per molti l’accesso alle proprie strategie di coping e un numero sempre maggiore di soggetti senza precedenti condizioni psichiatriche stanno vivendo un incremento di ansia e sintomi depressivi difficili da gestire. Prendersi cura della salute mentale è importante per prevenire una crisi.
Riconosci i segnali di allarme: parlare di morte o suicidio, mostrare sentimenti di disperazione, sentirsi un peso per gli altri, isolarsi, perdere interesse nelle attività quotidiane, mostrare sbalzi di umore, scrivere lettere o posti sui social in cui si salutano i propri cari, chiudere i conti bancari o vendere i propri beni.
Altri segnali di allarme: difficoltà del sonno, irritabilità, mancanza di appetito, difficoltà a concentrarsi, paranoia e credenze irrazionali, esperire allucinazioni uditorie o visive non causate da condizioni mediche.
Se stai pensando al suicidio o conosci qualcuno che ci pensa, se tu o qualcuno che conosci siete a rischio di farvi del male o siete in pericolo a causa di una patologia psichiatrica affidatevi a un professionista della salute mentale e aiutate la persona a rischio a cercare aiuto.
Autore: Dott.ssa Cristina Camarda
Co-autore e Supervisor: Dott. Antonino La Tona
Bibliografia
Holland KM, Jones C, Vivolo-Kantor AM, et al. Trends in US emergency department visits for mental health, overdose, and violence outcomes before and during the COVID-19 pandemic. JAMA Psychiatry. 2021;78(4):372. doi:10.1001/jamapsychiatry.2020.4402
Czeisler ME, Lane RI, Petrosky E, et al. Mental health, substance use, and suicidal ideation curing the COVID-19 pandemic – United States, June 24–30, 2020. MMWR Morb Mortal Wkly Rep. 2020;69:1049–1057. doi:10.15585/mmwr.mm6932a1