Freud e lo sviluppo psicosessuale nel bambino

Di Mazzaglia Giuseppe Simone

Nel 1905, Sigmund Freud, scrisse una delle sue opere più famose e importanti, dal titolo “Tre saggi sulla teoria sessuale”, rendendo possibile la scoperta della sessualità infantile.

Sigmund Freud, con l’opera “Tre saggi sulla teoria sessuale”, mette in risalto non solo il piacere che si concentra su una specifica parte del corpo, bensì piacere inteso – nella sua integrità- come soddisfacimento di tutti quei bisogni primari.

La sua teoria descrive lo sviluppo della personalità nel corso dell’infanzia, a partire da alcuni stadi denominati “psicosessuali”.

Gli stadi dello sviluppo psicosessuale sono cinque:

  1. Orale
  2. Anale
  3. Fallico
  4. Latente
  5. Genitale

Questi stadi sono definiti psicosessuali, perchè ogni stadio rappresenta la fissazione della libido (pulsioni o istinti sessuali) in una diversa area del corpo.

Freud credeva fermamente che la vita ruotasse attorno alla tensione e al piacere.

Secondo Freud, infatti, le tensioni sono dovute all’accumulo della libido, e il piacere è dovuto alla sua scarica.

Nello sviluppo psicosessuale, il bambino viene definito come “perverso polimorfo”.

  1. Perverso perchè ricerca il piacere sessuale senza interesse riproduttivo
  2. Polimorfo perchè ricerca il piacere attraverso varie zone erogene.

Le fasi dello sviluppo psicosessuale sono così descritte:

Fase Orale: Corrisponde al primo anno di vita del bambino, ed è la prima fase.

Nella fase orale la relazione con il mondo esterno è di tipo nutritivo, con la madre.

L’energia sessuale (libido) del bambino si concentra sulla bocca.

La bocca, in questo stadio, diventa il filo conduttore che lo lega al mondo. Tramite questa  il bambino distingue gli oggetti.

Fase anale: corrisponde  dai 2 ai 3 anni di vita nel bambino.

Corrisponde allo sviluppo fisico che permette al bambino di controllare le funzioni sfinteriche

Vi è un conflitto tra riduzione della tensione con l’espulsione e il ritenere.

Fase fallica: si sviluppa tra i 4 ed i 5 anni di vita.

In questa fase il bambino si rende conto della diversità tra i due sessi, con una differenziazione psicologica

In questa fase si ha:

L’invidia del pene nella femmina (rendendosi conto di non avere il pene  rimprovera la madre per questa dimenticanza)

Il complesso di castrazione nel maschio (paura di perdere il pene).

In questo stadio si ha il complesso di Edipo nei maschi (il padre è considerato un rivale con cui competere per ottenere l’amore della madre) e il complesso di Elettra nelle femmine.

Nella fase fallica, inoltre, si ha l’identificazione con il genitore del proprio sesso. Non vi è più la rivalità con il genitore dello stesso sesso.

Fase di latenza: non è riconosciuta come una vera e propria fase psicosessuale poichè la libido è dormiente.

In questa fase che va dai 6 ai 13 anni, il bambino sviluppa le sue amicizie con individui dello stesso sesso e sposta l’attenzione sul suo sviluppo fisico.

L’Ultima fase teorizzata da Sigmund Freud:

Fase genitale: inizia con la pubertà e si protrae per tutto il resto della vita.

Nella fase genitale l’individuo deve risolvere i conflitti e le fissazioni delle fasi precedenti, perchè altrimenti non avrà abbastanza energia sessuale per svilupparsi completamente in questa fase.

Questo è l’ultimo stadio della teoria psicosessuale di Freud sullo sviluppo della personalità e inizia nella pubertà.

È un periodo di sperimentazione sessuale adolescenziale, la cui risoluzione di successo si sta risolvendo in una relazione amorosa con un’altra persona.

L’istinto sessuale è diretto al piacere eterosessuale, piuttosto che al piacere personale come durante la fase fallica.

Per Freud, il corretto sfogo dell’istinto sessuale negli adulti era attraverso il rapporto eterosessuale.

La fissazione ed il conflitto possono prevenirlo con la conseguenza che si possono sviluppare perversioni sessuali.

Ad esempio, la fissazione nella fase orale può portare una persona a provare piacere sessuale principalmente dal bacio e dal sesso orale, piuttosto che da rapporti sessuali.

Volendo concludere, tra i grandi meriti di Freud, vi è anche quello di aver pensato e progettato una teoria per esplorare le personalità attraverso la “via regia” dell’inconscio, nel tentativo di fornire un’impostazione dinamica ai processi psichici e riconoscendo, indirettamente, che l’aspetto relazionale sottostante il suo interesse per la sessualità, fosse imprescindibile per lo sviluppo dell’individuo.