I rapporti, soprattutto quelli intimi e continuativi, alterano quello che siamo in risposta ai bisogni dell’altro. Non sempre questo processo è consapevole e, anche se a volte non sembra, si è sempre in due a cambiare. Un tacito compromesso che non ha bisogno di parole per esprimersi. Non si muove con il pensiero bensì con i comportamenti.
Una coppia con cui lavoro è molto asimmetrica, lei è una ragazza tranquilla (a volte ansiosa) mentre lui è il classico sensation seeker sempre alla ricerca di un modo originale per rompersi l’osso del collo. Lei è la personalità meno forte tra i due; non si è mai sognata di accompagnarlo nelle sue imprese (parapendio, fuori pista sciistici impegnativi, canoa in montagna) e pur desiderando con tutto il cuore che la smetta, non ha intenzione di chiederglielo.
Tuttavia, la semplice vicinanza di una persona quieta che ama leggere, passeggiare o conversare ha cambiato nel tempo il carattere del sensation seeker. Lui un giorno ha pensato che era bella mentre leggeva sul divano con i capelli raccolti e ha comprato un libro da leggere accanto a lei. Non abbandona le sue passione adrenaliche, però ha un nuovo comportamento.
Lei non ha mai ceduto alle richieste del compagno e non ha mai provato le attività più estreme, però racconta di aver superato la sua paura di guidare nel traffico o la notte, solo tracciando un paragone tra quei comportamenti e quelli del suo compagno.
Il principio è semplice, non possiamo non comunicare. Ogni nostro comportamento provoca una reazione nella persona che ci sta accanto, e la sua reazione a sua volta provoca una reazione in noi. Tutto questo opera sotto la soglia della coscienza e un giorno, senza saper dire perché, siamo delle persone diverse.
A volte questo processo prende una strada disfunzionale, è il caso in cui inconsapevolmente giustifichiamo i nostri difetti attraverso quelli del partner.
Supponiamo che lei sia una ragazza molto ansiosa e lui un ragazzo molto geloso. Lei avrà difficoltà ad affrontare le situazioni sociali da sola e lui le starà sempre accanto con la scusa di proteggerla. Il vero motivo è la gelosia. Una coppia di questo genere presenta un equilibrio efficace, come si dice scherzando, i loro difetti sono complementari.
I problemi nascono quando lei o lui decide di risolvere il suo problema. Qualsiasi sintomo di miglioramento da parte della ragazza (frequentare nuove persone, partecipare a degli eventi senza il compagno, …), sarebbe vissuto dal suo partner con immensa fatica e probabilmente osteggiato con violenza. Perché la sua gelosia non è ammessa, non esiste sul piano consapevole poiché a livello inconsapevole è giustificata dalla necessità di proteggere la partner.
Non si deve poi pensare che il compagno sia contento delle ansie delle partner. Lui vorrebbe che lui fosse indipendente perché le pesa dover essere sempre presente. A livello inconsapevole non può fare a meno di quella dinamica per via della sua gelosia, a livello cosciente non l’accetta.
Questo tipo di relazione è più naturale e frequente di quanto si immagini.
Il primo passo verso il miglioramento come coppia dovrebbe sempre essere la ricerca dei significati reali e nascosti di certi comportamenti a cui diamo giustificazioni superficiali.