Tu puoi fare tutto

Il periodo storico in cui viviamo ci spinge a ridimensionare i nostri sogni. È come se le generazioni prima di noi fossero andate troppo oltre le possibilità della società e oggi noi dovessimo subire le conseguenze del loro stile di vita.

Primo, questo è falso.

È falso perché la generazione dei nostri nonni ha lottato molto più della nostra e quella dei nostri padri anche. Il problema è che quando noi siamo nati, i nostri padri avevano già lottato abbastanza per garantirci un tenore di vita che loro da piccoli si sognavano. Quindi ci siamo abituati all’agio gratuito e quando è arrivato il momento di provvedere noi stessi al nostro benessere ci siamo trovati spiazzati.

Secondo, tu puoi fare tutto.

Puoi fare tutto perché mai come oggi nella storia esiste la possibilità di farsi notare e in questo modo elevare il proprio status. Un po’ è merito di internet, un po’ è merito dell’istruzione diffusa.

Però questa libertà, come ogni libertà, è un’arma a doppio taglio. La diffusione dell’istruzione ha fatto scomparire il welfare della mediocrità. Una volta quando ti laureavi, anche se eri un laureato mediocre, un posto nel tuo ambito lo trovavi e potevi vegetare in quel luogo di lavoro per tutta la vita. Oggi no. Oggi sei costretto ad avere qualcosa in più degli altri.

puoi fare tutto

Le 5 abilità per riuscire a raggiungere il pieno benessere.

Riuscire a ritagliarsi una propria dimensione lavorativa e sociale soddisfacente dipende da te e dalla tua psicologia. Ci sono 5 caratteristiche imprescindibile che devi possedere e controllare per raggiungere il pieno benessere.

Sono la razionalità, l’emotività, il locus of control, l’ottimismo e il desiderio.

Razionalità.

La vita va affrontata risolvendo problema dopo problema. Non si può scappare da questa necessità. Per affrontare i problemi serve freddezza perché bisogna avere la lucidità per stendere su un tavolo tutte le variabili e capire come combinarle tra loro per raggiungere il risultato voluto.

Qualsiasi lavoro, anche quelli creativi, per essere svolti in modo sistematico come richiede il mercato del lavoro di oggi, richiedono metodo.

 

Emotività.

L’emotività è fondamentale per prendere decisioni in modo veloce. Quando facciamo delle scelte non possiamo prescindere da quello che proviamo a sul piano emotivo, altrimenti rischieremmo di ragionare come dei computer senza però averne la precisione. Ciò che ci rende più abili delle macchine nel prendere decisioni sono proprio le emozioni.

Però le emozioni non sono sempre nostre amiche. A ridosso di un evento importante le emozioni impazziscono. Di solito una prende il sopravvento. In quei momento non siamo in grado di prendere decisioni e non dobbiamo fare altro che aspettare di tornare in uno stato di quiete, dove ogni emozioni ha il suo spazio e possiamo valutare con serenità la situazione.

 

Locus of control interno.

Se non siamo convinti di poter incidere sulle cose sulle quali agiamo allora siamo di fronte a un muro. Le nostre azioni modificano la realtà, quindi ciò che accade dipende in buona parte da noi.

 

Ottimismo.

Sarebbe comunque folle pensare che non esiste nell’equazione anche una componente di casualità che non possiamo controllare. Ma in questo caso potremmo formulare due pensieri opposti: quello che non controlliamo andrà male, quello che non controlliamo andrà bene.

Questo esempio è volutamente estremo, esistono le sfumature tra questi due pensieri opposti. Però, il punto è che dobbiamo abituarci a pensare che il nostro controllo non è tutto, non è indispensabile e non può estendersi oltre il suoi limiti. Lo possiamo tranquillamente accettare se guardiamo a ciò che non controlliamo con ottimismo.

 

Desiderio.

Il desiderio è la motivazione a vivere. Se non desideriamo più nulla non faremo più nulla. Forse è anche per questo che la nostra generazione è in crisi. Abbiamo ereditato il benessere senza fare nulla e per questo la nostra abilità di desiderare si è un po’ atrofizzata.

Però non è difficile rivitalizzarla, basta non confondere il desiderio con il bisogno.

Il bisogno è la spinta della volontà verso il superamento di uno stato negativo.

Il desiderio è la spinta della volontà verso il raggiungimento di uno stato positivo.