Da tempo immemorabile sono stati utilizzati dall’essere umano sedativi, narcotici naturali, composti chimici, sostanze psicotrope affinchè si potesse trascendere se stessi ed i propri confini (ad esempio il peyote utilizzato dagli sciamani per gli effetti allucinogeni).
I carnevali e i saturnali, l’arte e la religione sono esempi di questo primario bisogno dell’anima di modificare ed alterare l’ordinario stato di coscienza.
Grigia è la vita di coloro che sono imprigionati esclusivamente nell’apparato mentale, prede del lavorìo incessante della mente, considerandolo “pensiero”.
Per allentare il controllo mentale, si è principalmente ricorso ai Paradisi Artificiali*.
Eppure è possibile sentirsi collegati gli uni agli altri, allentare i freni inibitori amorevolmente, e sentirsi parte di un progetto meraviglioso ed evolutivo, dove non siamo soli.
Non sono necessarie né droghe né composti chimici per sperimentare la meraviglia dell’esistenza di ciascuno, l’intensità della vita vissuta pienamente attimo per attimo. Le risorse sono già dentro di sè e la scienza, la psicologia e le migliori discipline olistiche ci indicano le strade più efficaci da percorrere.
Attualmente le ricerche sulle funzioni cerebrali indicano una differenziazione tra i due emisferi. Essi organizzano le informazioni in modo diverso, si occupano di cose differenti e hanno ‘personalità’ diverse.
Nei destrimani, l’emisfero sinistro pensa in modo lineare e metodico, ha la personalità dell’ingegnere.
Attraverso la consapevolezza dell’emisfero sinistro mi percepisco come individuo unico, separato dal resto, con dei precisi confini corporei e con una peculiare storia personale.
All’estremo, è quel costante chiacchiericcio mentale con cui si è totalmente identificati e da cui non ci si riesce a distaccarsi se non per qualche secondo. La donna e l’uomo occidentali utilizzano prevalentemente l’emisfero sinistro, privilegiando le funzioni cognitive e logiche.
L’emisfero destro invece vive nel presente, nel qui e ora. Permette l’accesso a un profondo senso di pace e benessere. Consente l’intuizione, la metafora, l’immaginazione e la visione d’insieme (olistica). Si attiva anche quando guardiamo un dipinto o disegniamo. Grazie all’emisfero destro sento che non sono isolato dal resto ma, al contrario, mi sento parte della comunità umana e collegato a tutto ciò che mi circonda (anche la natura, gli animali). Ha la personalità del creativo e del poeta.
Jill Bolte Taylor, neuro anatomista, ebbe un ictus che le procurò la perdita temporanea dell’uso dell’emisfero sinistro, accedendo a tutte le potenzialità dell’emisfero destro. La studiosa, grazie alle conoscenze approfondite sul cervello, è riuscita coraggiosamente a ‘monitorare’ ciò che le stava accadendo durante l’ictus, provando empiricamente l’esistenza della sorgente della pace e felicità ed identificandola nel maggiore uso dell’emisfero destro.
“Mi guardo e non capisco dove inizio e dove finisco perché gli atomi e le molecole del mio braccio si fondono con le molecole e gli atomi della parete. Mi sento enorme ed espansa come il genio appena uscito dalla lampada. Il mio spirito vola libero, come un’enorme balena che scivola sul mare della muta euforia. Nirvana, ho trovato il Nirvana!.**
Jill Bolte Taylor asserì, a proposito dell’emisfero destro, che più tempo dedicheremo al questo profondo circuito di pace interiore, più gioia proietteremo nel mondo e più sereno sarà il nostro pianeta.
L’utilizzo dell’emisfero destro permette di espandere le sensazioni legate alle percezioni, alterando lo scorrere del tempo, e accedendo al ‘tempo mitico’ dell’inconscio.
Possiamo diventare più percettivi e più intensamente consapevoli della realtà interiore ed esteriore, meno disposti, per difetti psicologici, ad ammalarci fisicamente.**
Le arti non verbali ci predispongono ad essere più percettivi e più consapevoli della realtà interiore ed esteriore e più disponibili verso la vita.
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