Pretesa di perfezionismo e paura di perdere la propria bellezza, enunciano genericamente il fulcro della Sindrome chiamata Biancaneve. Se un tempo la psicologia non accettava del tutto questo definizione o concetto di sindrome, oggigiorno tale distorsione della propria immagine compare sempre in misura maggiore nella società che ci circonda. L’immagine e la giovinezza vengono continuamente enunciati, al punto da divenire spesso un mezzo per ottenere successo professionale e personale, oltre al benessere psicologico. Più che di una sindrome, alcuni lo definiscono un processo di pre-depressione che si evolve in ambito clinico e sociale. La stessa Betsy Cohen psicologa e scrittrice, enuncia nel suo libro come la matrigna cattiva abbia verso la figliastra, una esacerbata invidia per la giovinezza e la bellezza della ragazza che più tardi cercherà di avvelenare con una mela.
Sindrome di Biancaneve: giovinezza come imperativo
La giovinezza sta diventando, per la donna moderna, una mela da mordere con ansia. E pian piano anche per il sesso maschile. Fino a poco tempo fa il quadro psicologico veniva associato per la maggior parte al sesso femminile ma, attualmente, si può applicare perfettamente a entrambi. Sempre più, uomini e donne che soffrono della sindrome di Biancaneve, credono che entro un certo tempo storico si debbano soddisfare un insieme di speranze, approfittare di alcune opportunità o fare certe avventure, perché arrivati al tramonto degli “anta”, tutto si perde e si dissolve. Estremizzano e sopravvalutano la bellezza quale unico mezzo con cui raggiungere qualsiasi aspirazione o obiettivo.
La sindrome di Biancaneve inoltre, induce a vivere anche un certo disprezzo verso le persone giovani, che vengono viste come nemici, avversari della vita, persone che minano l’autostima. Le persone che soffrono del disturbo divengono insicure, vivono una decadenza fisica e mentale spesso immaginaria, enunciano di soffrire la paura della solitudine ma, soprattutto, rimpiangono gli anni perduti o sprecati.
Biancaneve e maturità emotiva
La Sindrome è dovuta a una concezione distorta che la persona sviluppa di se stessa, dovuta a un elevato livello di immaturità emotiva. Perdendo la percezione della realtà la persona si classifica come vecchia, autolimitandosi, nonostante le opportunità e la vita che gli si offre davanti. Il presente non viene accettato, tanto quanto la propria immagine. per questo le persone con tale disturbo vivono perennemente nella paura, nella solitudine, nella sofferenza, non capendo quanto la vita, ogni anno che passa, sia sempre una mela da mordere con passione. Il veleno è nella mente, non nella perdita di giovinezza.
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