Sincerità: per farsi dei nemici basta dire quello che si pensa

La sincerità è un pregio, la menzogna un difetto.

Questo perché siamo tutti grandi amanti della verità. Ci piace conoscerla così attraverso di lei organizziamo il mondo, riusciamo a capirlo e interagire con lui in modo efficace.

Per esempio, se piove non organizzi un pic nic al parco. Però magari ci resti male perché ci tenevi tanto ed era un mese che aspettavi quel momento. Questo insegna che la verità fa male ma è necessaria per non bagnarsi quando fuori piove.

 

La sincerità verso gli altri

Vuoi che sia completamente sincero con te? Sono quasi sicuro che risponderesti di sì. Sono anche sicuro che se lo fossi, litigheremmo. Stabilire se piove o non piove allungando una mano fuori dalla finestra è abbastanza semplice. Purtroppo raramente la verità si presenta in modo così definito. Nella maggior parte dei casi quella che chiamiamo verità è solo una nostra interpretazione del mondo. Per questo quando siamo sinceri con qualcuno, stiamo in realtà proponendo la nostra visione delle cose. Con l’aggravante che noi crediamo onestamente nel nostro punto di vista, magari esporlo ci costa anche un grande sforzo, quindi se non viene accettato ci arrabbiamo.

“Ma come? Io sono onesto con te e tu non mi credi?”, pensiamo una cosa del genere.

La sincerità verso gli altri è un bel problema. La consideriamo un pregio e ci sentiamo virtuosi quando siamo sinceri. Spesso però le conseguenze della sincerità sono paradossali. Il nostro onesto punto di vista viene rifiutato e cresce il risentimento verso chi non lo accetta. Inoltre ti sei scoperto, l’altro, pur rifiutando quando affermi, ora sa cosa pensi e utilizza la tua sincerità contro di te. Non sto dicendo che si vendicherà o cose simili, dico che nello scambio relazionale, tu offri un aspetto virtuoso della tua personalità e ricevi in cambio il dolore del rifiuto di accettarla.

Semplificando, è sempre brutto non essere gratificati dopo aver fatto qualcosa di buono che ci è pure costato fatica.

Oltre la sincerità

La conclusione del pensiero precedente è semplice. La sincerità non è buona o cattiva, è uno strumento della comunicazione da usare quando serve e da evitare quando sarebbe inutile o dannoso.

Questo per quanto riguarda la sincerità verso gli altri.

Esiste però una forma di sincerità più importante, quella verso noi stessi.

Quando ti guardi allo specchio riconosci la persona che vedi o hai preso una deriva che non provi nemmeno più ad arrestare? Il lavoro che fai ti gratifica o eviti di chiedertelo? Fai attenzione alle tue priorità o le hai chiuse dentro un cassetto che non apri mai per paura di accorgerti che stai sprecando la tua vita?

Con gli altri puoi anche decidere di non essere sincero, ma con te ha poco da mentire. La tua verità è unica. Puoi deformarla e mentire con tutti ma non con te. Il massimo che puoi fare è nasconderla per qualche tempo, dopo un po’ però la tua verità cresce e non può più essere ignorata.

Il caos emerge poco alla volta. La scontentezza e il risetimento si accumulano. Non fai nulla. Il fragile ordine costruito mentendo a te stesso si rivela inadeguato ad affrontare quel caos. Tutto quello che hai fatto finta di non vedere è diventato enorme e ora ti sta distruggendo. È cominciato il diluvio universale e tu non hai costruito l’arca.

Non sottovalutare mai il potere distruttivo della disonestà verso te stesso.