E’ esperienza quotidiana, talvolta anche nella mia professione di psicologa, rilevare nelle persone la tendenza ad autodefinirsi: “io sono fatto così, questo non fa per me, io sono sensibile, io sono troppo buono ecc ecc”.
Allora mi chiedo “quand’è che hai deciso chi essere?”.
Puntare a una conoscenza permanente di se stessi è ingannevole: l’anima ha più volti e un’identità mutevole.
L’autodefinizione è un recinto entro il quale vi chiudete innalzando muri che diventeranno i vostri limiti, i vostri confini. La convinzione di sapere chi si è, preclude la possibilità di trasformarsi, di evolvere in qualcos’altro, in qualcuno che abbiamo sepolto sotto le nominalizzazioni e la focalizzazione su un solo versante dell’intera personalità.
“In ognuno di noi c’è un altro essere che non conosciamo”
(C.G. JUNG)
L’idea di avere dentro di sé qualcuno che non si conosce può spaventare perché porta a chiedersi: ma allora chi sono io? Non sono forse chi ho sempre creduto d’essere?
Si, sei chi hai sempre creduto d’essere, il punto è che NON SEI SOLO QUELLO!
Chi credi di essere rappresenta solo una minima parte dell’intera varietà di aspetti che ti contraddistingue. Prima prendi consapevolezza di questo, prima puoi vivere una vita piena e ricca di esperienze variegate. Ricorda che ogni volta che ti polarizzi su un lato del tuo carattere, il suo opposto premerà per emergere.
Come?
Attraverso, sensazioni di disagio come il panico, l’ansia la depressione o altri stati di modificazione dell’umore che vengono a dirti che non stai esprimendo qualcosa.
Cosa?
Proprio quel lato che cerchi di reprimere.
Come fare allora per far emergere questi lati nascosti?
Inizia a smettere di definirti. Le parole creano la realtà e continuando a ripetere e ripeterti chi sei e cosa hai passato finisci con l’identificarti nelle tue esperienze e nelle tue descrizione. Certo, il tuo passato è importante, ma non è tutto! Non fare in modo che il tuo presente e il tuo futuro siano conformi al tuo passato!
Un pratico ed utile esercizio?
Durante il giorno, immagina di essere un’altra persona, di non avere storia. Lasciati guidare dalle tue sensazioni e da tutto quello che emerge durante questo momento creativo. Oppure inizia a coltivare nuove abitudini ed esperienze, lasciati guidare dalla curiosità. Fare cose nuove ed uscire dalla rutine permette di sperimentarsi sotto altre vesti, di uscire dal personaggio a cui sei abituato. Scoprirai di sentirti, piano piano, alleggerito. Esiste davvero una parte di te incontaminata, che può sperimentare le cose in modo completamente diverso. Impara a dimenticarti di te. Vedrai piano piano la tua vita arricchirsi e formarsi nel cervello di nuovi collegamenti, disattivando i circuiti primitivi che di fronte allo stesso stimolo reagivano in modo automatico producendo sempre la solita risposta.
“Quando mi libero di quello che sono, divento quello che potrei essere”
Lao Tzu