Solo chi ha sperimentato sulla sua pelle la sensazione di vuoto sa di cosa parla questo articolo. Non è possibile descrivere a parole il velo di inutilità che si posa senza preavviso sulla tua vita e ti fa vedere il mondo in scala di grigio. È un’emozione insopportabile. Anzi, non è neppure possibile definire questo vuoto come “emozione“, perché in realtà è il contrario dell’emozionarsi.
Il vuoto non è un’emozione negativa, come l’ansia o la tristezza, è piuttosto la mancanza di reattività a quello che succede intorno a te. Come se dentro avessi un buco nero che assorbe tutte le energie, tue e dell’ambiente, e ti lascia solo un profondo senso di inutilità.
Non è nemmeno depressione, perché non risponde ai criteri clinici per la sua diagnosi. Per certi aspetti il vuoto è molto simile, ma non raggiunge ancora la gravità della depressione.
Quando dentro sei vuoto produci solo pensieri negativi. I pensieri positivi richiedono la stabilità del tuo stato interno, non possono nascere dal vuoto. Metaforicamente è come se mancasse loro il terreno fertile. L’aridità non uccide tutte le piante ma solo quelle verdi e rigogliose, quello che rimane sono dei ciuffetti rinsecchiti che sfidano l’arsura.
Così, provare a combattere il vuoto con la logico non fa che rinforzarlo. Le poche energie che ti rimangono vengo spese per generare pensieri che finiscono con l’abbatterti ancora di più. Poi le energie finiscono e il vuoto si allarga.
Giorni trascorsi a ragionare su quel vuoto interiore servono solo a confermarlo e renderti schiavo di esso.
Il vuoto si vince solo guardando fuori
Non puoi vincere il vuoto guardando verso di lui, l’unica cosa da fare è rivolgere la tua attenzione altrove. Devi trovare attorno a te qualcosa che possa riempire quel vuoto.
Un amico, un libro, un paesaggio, qualcosa che faccia parte della vita e ti permetta di viverla e sentire che la vivi.
È quasi impossibile trovare la forza per uscire dal proprio guscio di malessere e guardare fuori. Spesso è necessario l’intervento di qualcuno che ti scuota e ti obblighi allo sforzo di alzarti e tornare tra gli uomini e le cose. Per questo non dovresti aver paura di chiedere aiuto, anzi, è l’unica cosa da fare. Ma non devi chiedere consigli, devi chiedere a qualcuno di organizzare per te delle attività che ti costringano di nuovo a fare qualcosa di attivo.
Inizialmente il sapore sarà un po’ insipido, ma presto imparerai a goderti di nuovo la vita.