Psicosomatica e mal di schiena: i motivi psicologi dietro ai dolori

Mente e corpo non sono due cose scollegate ma comunicano costantemente tra loro.

Lo stress e le emozioni negative agiscono sul nostro corpo. Osservando il modo in cui il nostro corpo reagisce alle brutture della quotidianità, possiamo risalire alla fonte del nostro malessere e, una volta individuata, tentare di eliminarla.

Non è detto che un disagio fisico sotto intenda sempre un malessere psicologico, ma escludere a priori l’influenza della psiche sarebbe ingenuo e molto semplicistico.

Il legame tra psicosomatica e mal di schiena.

Indaghiamo ora alcuni sintomi fisici e cerchiamo individuare quali sono le situazioni psicologiche che possono averli scatenati. Comprendere il legame tra psicosomatica e mal di schiena è il primo passo per agire su di sé e tentare di eliminare i sintomi.

Spalle curve: possibile depressione.

La colonna vertebrale è il nostro sostegno, consente di mantenere eretta la parte superiore del corpo ma anche di flettersi, piegarsi, muoversi. Quando si è malinconici, tristi, nostalgici, la schiena si incurva e le spalle si richiudono su se stesse. Come se un fardello  di pensieri negativi pesasse sul corpo, la persona appare più bassa ed incassata. L’azione di “tirarsi su” con la schiena è il primo passo per reagire, e metaforicamente contrastare il peso che ci schiaccia. Possiamo con questo semplice gesto iniziare a migliorare la nostra vita.

Rigidità lombare: poco sesso.

La parte bassa della schiena, le vertebre lombari sono collegate al bacino, la zona del corpo degli istinti e degli impulsi sessuali.  Spesso la perdita di mobilità e dolori della parte bassa della schiena sono collegati ad un vivere male l’eros, piuttosto ad una assenza di attività sessuale (con amore).

Bacino bloccato: troppo controllo.

Se il bacino fa male e si fatica a muoversi a causa dei dolori che rendono i movimenti rigidi, è possibile che non riusciamo a vivere pienamente i nostri sentimenti. Probabilmente ci troviamo in una delle seguenti situazioni: non ci accettiamo completamente, temiamo il giudizio degli altri, non riusciamo a vivere, non riusciamo ad esprimere le nostre emozioni. Per migliorare questa situazione è utile provare a lasciarsi andare: un ballo, una serata romantica, un esperienza di coppia senza pensare ad altro, spegnendo la mente.

Torcicollo: litigi.

Collo rigido come un tronco, muscoli di collo e spalle immobilizzati, un torcicollo che ci blocca nei movimenti. E’ possibile che ci apprestiamo ad avere un incontro importante, oppure che siamo reduci da un litigio con il nostro partner: forse  non vogliamo ascoltare o vedere qualcosa. Prendere atto della causa del problema può essere il primo passo per una distensione dei muscoli coinvolti.

Fitte acute: imprevisti.

Una fitta, un dolore acuto, magari le parole che vi vengono in mente sono “trafitto” o “pugnalata”. Facciamo mente locale, forse c’è stato un imprevisto, non necessariamente negativo. La nostra capacità di adattamento è stata messa alla prova, e più questa è bassa,più il dolore sarà intenso. Consiglio: analizzare con il giusto distacco gli accadimenti degli ultimi giorni.

Indolenzimento: preoccupazioni.

La schiena è l’altra faccia del torace, la sede di cuore e polmoni, la zona dove il soffio vitale del respiro incontra le nostre emozioni. Una schiena indolenzita o un dolore in mezzo al dorso affatica la nostra respirazione possono rivelare  una paura a portare dentro di noi ciò che la vita ci offre, oppure preoccupazioni eccessive per il futuro. Esercizi di respirazione lenta e profonda possono aiutarci ad allentare la tensione.

Rigidità: eccesso di responsabilità.

Se ci troviamo in stato di tensione emotiva, o di ansia, i muscoli rimangono contratti. Di conseguenza può succedere che i dischi intervertebrali rimangano compressi, impedendoci cosi di flettere la schiena. Le tensioni possono avere diverse cause. Tra i rimedi naturali i fiori di Bach possono essere di aiuto, ad esempio Rock Water (ma è sempre meglio consultare un naturopata o un floriterapeuta).

Le casistiche appena descritte possono presentarsi in grado diverso. La rigidità, ad esempio, può essere saltuaria e non particolarmente marcata, oppure può essere molto frequente e molto dolorosa. Le cose da tenere in considerazione sono quindi due: la frequenza e l’intensità del disturbo psicosomatico.

I disturbi poco frequenti e di lieve intensità possono sparire da soli o con l’aiuto di rimedi naturali, a volte è sufficiente imparare una tecnica di rilassamento per superare il problema.

Quando il disturbo è molto frequente e di grave intensità, i rimedi sopra elencati potrebbero non bastare. In questo caso è opportuno contattare uno psicologo psicoterapeuta e cominciare con lui una terapia. Quando non vengono trattati, i disturbi psicosomatici possono compromettere a tal punto il nostro organismo da non permetterci più di tornare allo stato di salute.

Bibliografia