PSICOSOMATICA: IL BERSAGLIO MUSCOLO-SCHELETRICO

Nell’articolo precedente (reperibile qui: goo.gl/gbJELr) ci siamo occupati di un sistema che spesso viene identificato come via di espressione di un disagio psichico, il Sistema Gastroenterico.

Oggi ci occuperemo di come anche il sistema osseo e muscolare possono essere “scelti” come indicatori di un disagio psichico. Basta infatti un’impercettibile condizione di ipertono (o tensione muscolare) per disperdere gran parte della nostra energia.
Attraverso il sistema muscolo-scheletrico si attua una crescita e avviene la maturazione dell’individuo. Essa rappresenta, nell’immaginario comune, l’impalcatura che ci sorregge e ci permette di esprimere le nostre potenzialità a livello fisico. Quando usiamo il termine “atteggiamento” infatti stiamo ad indicare una posizione del corpo ma anche della mente che compartecipano alla complessa espressività dell’essere umano.

Esiste senza dubbio una tipologia di disturbi che va ad agire sul sistema locomotore. La distinzione, seppur delicata, è presente e va fatta in relazione a sintomatologie come: affaticabilità, tensione muscolare, limitazioni motorie, formicolii che potrebbero anche essere legati a comorbidità rispetto ad altre patologie (artrosi, reumatismi, ecc.), ma che in alcuni casi possono essere espressione di un disagio psichico che si riflette sul corpo.
È il caso di un’incapacità a canalizzare diversamente un’aggressività forte o un conflitto che può provocare ipertono, dissipazione di energia, dolori di tipo influenzale, poiché va ad investire la struttura muscolo-scheletrica.
Spesso la tensione muscolare non essendo fine a se stessa, o causata da infiammazioni non rappresenta altro che un segno inequivocabile di somatizzazione e pertanto va indagata tenendo conto di un sottostante malessere psichico che trova la sua via di espressione scegliendo come bersaglio, appunto, questo apparato.

Concludendo, a ben vedere, spesso la scelta del bersaglio muscolo-scheletrico può essere legata a personalità con elevati innesti di ipocondria, isteria, depressione e ansia. È importante quindi indagare i tempi e i modi di esordio al fine di correlarli a fatti esistenziali e vissuti che si sviluppano sullo sfondo di un vantaggio psicologico secondario.

BIBLIOGRAFIA:
Dinelli U., (2005), Siamo tutti psicosomatici? L’astuzia della mente sulle ingenuità del corpo, Marsilio, Venezia

© Dott. Pasquale Saviano
Psicologo – Psicoterapeuta