Dallo Psic…Quale? Le differenze tra Psicologo Psicoterapeuta e Psichiatra

 

psicologo psicoterapeuta e psichiatra

Psicologo psicoterapeuta e psichiatra, spesso le persone fanno fatica a distinguere tra queste tre figure: chi fa Cosa.

Se fossimo alle elementari potremmo inventarci un problemino così: “Lo Sciur Mario è andato in Pronto Soccorso pensando di avere un infarto. Fatti tutti gli esami del caso è risultato sano come un pesce. I Medici gli han detto che è solo un po’ di ansietta e che deve farsi vedere da uno Specialista. Da chi dovrebbero inviarlo?”

Vediamo insieme a chi potremmo inviare il nostro amico Mario.

Lo Psichiatra è quel Medico Specializzato in Psichiatria successivamente alla Laurea in Medicina e Chirurgia che si occupa del disagio e dei disturbi mentali prevalentemente attraverso l’uso oculato dei farmaci. Dal momento che tutti gli Psichiatri sono abilitati di prassi alla pratica Psicoterapica alcuni di loro possono scegliere di integrare l’approccio farmacologico con quello più prettamente psicologico del colloquio. I Colleghi più accorti e sensibili possono, in virtù del titolo di Psicoterapeuta assegnato dopo i 5 anni di specializzazione in psichiatria, scegliere di svolgere un percorso formativo ulteriore in Psicoterapia con durata inferiore a quella prevista per legge e diventare degli Psicoterapeuti “di fatto” oltre che “di nome”. Altri, specialmente quelli con approccio più marcatamente biologicista, possono invece usare unicamente i farmaci per la gestione dei sintomi psichici.

Veniamo ora invece alla figura dello Psicoterapeuta: se tutti gli Psichiatri sono Psicoterapeuti non tutti gli Psicoterapeuti sono invece Psichiatri. Uno Psicoterapeuta può essere tanto uno Psicologo regolarmente abilitato ed iscritto al proprio Ordine Regionale di Competenza (il caso più frequente) quanto un Medico Chirurgo (caso più raro).

Come si diventa Psicoterapeuti? È richiesta l’iscrizione ad una Scuola di Specializzazione Quadriennale che deve essere riconosciuta dal MIUR (Ministero dell’Università e della Ricerca): l’esame di abilitazione finale prevede oltre alla formazione didattica anche un periodo di tirocinio pratico in una Struttura pubblica o privata e la stesura di una tesi su casi clinici. Alcune Scuole prevedono inoltre che lo Specializzando effettui almeno trenta ore di analisi personale “didattica” allo scopo di diventare consapevole di sé e delle proprie aree di sofferenza individuale che potrebbero costituire un ostacolo o diventare delle “trappole” nel lavoro con i suoi pazienti.

Cosa fa lo Psicoterapeuta (non anche Psichiatra)? Lavora sul cambiamento profondo della persona, andando sia a renderlo maggiormente consapevole di sé sia aiutandolo a trovare modi di funzionamento altri rispetto ai propri soliti che evidentemente non risultano più essergli funzionali nel proprio quotidiano generando quindi sofferenza.

Possono esserci percorsi di tipo individuale, di coppia, familiari, di gruppo. Esistono diversi orientamenti terapeutici, il mio è di tipo Cognitivo Costruttivista: si basa sull’idea che non esista una realtà oggettivamente data, ma che essa sia strettamente dipendente dagli occhi di chi la guarda. Per cui presa una scena ognuno di noi baderà ad alcuni elementi e non ad altri a seconda del proprio stile mentale. Compito del terapeuta è aiutare la persona a diventare inizialmente consapevole delle “lenti” con cui guarda il mondo così da poter poi trovarne di nuove, non sostitutive delle prime, da affiancare a quelle originali per aumentare i suoi “gradi di libertà”, i “giochi giocabili”.

Infine, “Si legge nell’articolo 1 della L.56/89: “La professione di Psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito”. Lo Psicologo deve essere Laureato con il titolo di Dottore in Psicologia e successivamente aver superato un Esame di Stato dopo un anno di Tirocinio mediante il quale può iscriversi all’Ordine degli Psicologi diventando ufficialmente Psicologo.

Anche se non è uno Psicoterapeuta è comunque chiamato a lavorare sul disagio emotivo nel presente della persona andando a fare eventualmente una diagnosi clinica mediante la somministrazione di test psicodiagnostici specifici e svolgendo attività di counseling e di supporto volte al miglioramento della qualità della vita dell’individuo che a lui si è rivolto.

Nessuno Psicologo può prescrivere farmaci o rimedi o preparati naturali in quanto non siamo abilitati alla pratica Medica o Erboristica.

Quindi, detto questo, da chi mandereste Mario?

Io gli farei fare un primo colloquio psicologico direttamente da uno Psicoterapeuta con l’idea che “l’ansietta” possa essere il campanello d’allarme di qualcosa che nel suo quotidiano non funziona più ed il paziente volesse attivamente lavorare sul cambiamento del proprio modo di funzionare nel quotidiano. Eventualmente affiancherei una farmacoterapia dallo Psichiatra, anche in prima linea, se i sintomi dovessero gravemente limitare il suo benessere nel quotidiano ed inficiare anche la possibilità di una lucidità adeguata ad un percorso psicoterapico. Lo manderei da uno Psicologo se lui volesse unicamente fare un percorso mirato alla gestione dell’ansia nel qui ed ora attraverso un ciclo di colloqui.