LA PSICOLOGIA è SCIENTIFICA? l’incredibile scoperta

ZuRLO PSICOLOGO MILANO, PSICOLOGO CROTONE, PSICOLOGO ROMA

Mi sveglio e squilla il telefono. Rispondo e riconosco n mio studente: un 30 e lode sudatissimo conquistato anche criticando i miei insegnamenti, reputati troppo critici nei confronti della scienza.

I migliori allievi criticano i maestri; i migliori maestri dovrebbero premiarli. Entrambi mi sembrano rari.

“Buon giorno professore, scusi se la disturbo, volevo solo dirle una cosa: aveva ragione

La telefonata è il risultato di una ricerca condotta dal COS, center for open science, che mette finalmente in dubbio il rigore scientifico della Psicologia.

Ma andiamo per passi.

FRANCESCO ZuRLO PSICOLOGO MILANO, ROMA, CROTONE
Francesco Zurlo, Direttore Zurlo Consulting studio di Psicologia e Psicoterapia MILANO – CROTONE – ROMA

Entrare nel mondo della Psicologia significa entrare nel mondo accademico. Chi desidera entrare nel mondo della Psicologia deve farlo entrando in università. Toccherà allora con mano quanto astratta, ipercomplicata, autoreferenziale e tutto sommato triste questa realtà possa purtroppo essere. Eppure “è scientifica”.

un grido, in difesa delle accademie, si erge infatti sopra tutti. “Noi” dice chi grida, “trattiamo la Psicologia scientificamente”.

Da Psicoterapeuta che ha unicamente al cuore avvicinarsi al 100% dei casi trattati con successo (per fortuna la mia attuale media  – che ogni buon clinico calcola senza complesse ricerche – è superiore al 95%, il che per quanto superiore alle medie internazionali per me non è ancora abbastanza) e da Docente universitario che ha unicamente a cuore trasmettere conoscenze ed esperienze per lo sviluppo di competenze cliniche fondamentali, ho sempre trovato questo grido un po’ imbarazzante.

Ogni volta che ho parlato con un ricercatore ho cercato di comprendere l’utilità del suo lavoro e delle sue ricerche. Forse per i miei limiti – tutti ne abbiamo –  spesso ho cercato invano.

La mia critica rivolta all’atteggiamento così gridato di chi fa di tutto per fare apparire la Psicologia come una scienza forte, dimenticando in genere di studiare le vere basi della scienza, che fuoriescono di fatto dal mondo della ricerca psicologica per entrare nel mondo dell’epistemologia, è sempre stata vista con un grande punto interrogativo in testa dai mestieranti accademici.

Io stesso ho pubblicato decine di ricerche e di articoli su importanti riviste scientifiche e sui argomenti più disparati (per non mancare alla mia insaziabile curiosità), nonostante le critiche che ho sempre rivolto alla scienza in generale, con la sua ottusa presunzione di verità e volontà di indottrinamento del pensiero. Questo per dire che nonostante le mie critiche, note a chi mi conosce, ho sempre e comunque accettato la sfida di pensare alla Psicologia in modo scientifico e rigoroso.

Ma dati i miei dubbi non mi stupisce scoprire una notizia destinata a passare in sordina, inascoltata, addirittura sminuita o criticata, se tu, lettore, non la condividerai.

Ecco la notizia: il tentativo di riprodurre più di 100 ricerche scientifiche in campo Psicologico, pubblicate sulle più importanti riviste nel settore, è clamorosamente fallito.

Francesco M Zurlo seminar

Ben due terzi di tutte le ricerche riprodotte ha dato risultati non significativi, ovvero ha svelato l’inconsistenza delle diverse ricerche.

Per chi non veda in questo una notizia incredibile (ma che, per chi scrive, non è stupefacente) occorre ricordare, senza salire in cattedra, che la riproducibilità è un elemento fondamentale del processo scientifico. Fondamentale non vuol dire che è importante che ci sia, come il climatizzatore per l’auto, bensì che senza questa condizione l’auto non può partire, non può nemmeno essere considerata tale. Senza riproducibilità non c’è scienza.

Questa ricerca rappresenta il più grande tentativo mai condotto nella storia della Psicologia che mette al centro la replicabilità delle ricerche scientifiche, ovvero la validità dei risultati.

Vorrei concludere ricordando che sempre più aggressivamente il tentativo di “apparire scientifici” ha invaso il campo della Psicoterapia, quel campo dove tutto ciò che importa è che la terapia funzioni cioè che ogni singolo paziente trovi il migliore aiuto per il suo problema. Ogni paziente è infatti il 100% della sua statistica e ciò che vuole davvero non è essere indottrinato ma uscire dai suoi problemi. Il tentativo di creare una psicoterapia evidence-based rappresenta da questo di vista una delle (ennesime) grandi sciocchezze che la Psicologia sta compiendo in tutto il mondo. Già in ambito medico, ambito con il quale mi sono personalmente confrontato a livello internazionale per anni, si vede quanto fragile sia la struttura basata sull’”evidenza” (cioè, in ultima analisi, sulla statistica).

Nel campo della Psicoterapia questo è ancora più vero.

Impariamo allora a dubitare, come professionisti, di tutto ciò che ci viene propinato, e come pazienti impariamo a dubitare di ciò che ci viene venduto come “Più scientifico quindi migliore”.

Quando una persona sta male l’unica cosa che conta è uscire da lì. Questa e soltanto questa è la Psicoterapia: quella che funziona.

Quando in università proviamo a rendere più scientifica la scienza, non facciamo del male, ma perlomeno, impariamo ad accompagnarci con il sano dubbio, e soprattutto a non gridare le nostre scoperte come fossimo mistici religiosi.

Scritto da: Francesco ‘M” Zurlo, Psicologo – Psicoterapeuta: http://zurloconsulting.weebly.com/

NOTE:

– L’articolo non vuole essere una critica a certi modelli di Psicoterapia che si vendono e publicizzano come più scientifici, ad esempio il modello cognitivo-comportamentale oppure la vecchia Psicoanalisi quando si mescola in modi divertenti con le “scientifiche” neuro-scienze. Vuole piuttosto ricordare, a tutti, che la vera differenza la fa il terapeuta. Se è capace o incapace. Se è più bravo o meno bravo. Se ha risultati migliori o peggiori. Se è mediocre oppure superiore.

– L’articolo non vuole rinunciare a lavorare in ambito Psicologico e accademico in modo rigoroso, ma solo chiedere, di smetterla di gridare cose che andrebbero considerate con tatto e molto, molto dubbio

FONTI:

La ricerca è stata condotta dal COS http://centerforopenscience.org/ e riportata da IFLscience http://www.iflscience.com/brain/most-psychology-papers-cant-be-reproduced

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