PREADOLESCENTI E DISCRIMINAZIONE: COME SUPERARLA

Molteplici e diverse sono le responsabilità alle quali è chiamata ad assolvere la scuola; tra queste quella primaria è senz’altro modellarsi in base alle esigenze dei bambini e per fare ciò deve costruire un ambiente in cui ogni bambino si possa sentire accolto, rispettato, messo nelle condizioni di poter esprimere i propri bisogni e le proprie esigenze, nonché le proprie potenzialità ed idee.

Tutti gli attori dell’istituzione scolastica devono favorire il benessere e l’integrazione degli alunni attuando strategie volte al superamento di qualunque forma di discriminazione, sia essa legata alla razza, alla religione, al genere o alla disabilità.
È convinzione anche dell’ONU che la discriminazione influenzi l’evoluzione innescando una spirale di emarginazione economica e sociale che mina profondamente la capacità dei bambini di svilupparsi appieno. È risaputo che un atto di discriminazione può avere una ricaduta nell’immediato ma anche nel medio-lungo termine generando ampie ripercussioni nella vita delle persone coinvolte, per questo è necessario quando questi si verifichino agire in modo immediato e deciso magari a più livelli (alunno, gruppo classe, istituto, genitori).

Ogni agenzia educativa, la scuola in primis deve farsi carico di lottare per il superamento della discriminazione in tutte le sue caratterizzazioni. Si tratta di costruire un percorso formativo che sia vantaggioso e fruibile da tutti che permetta la crescita sociale ed intellettuale di chiunque in base alle proprie potenzialità; ciascuno deve avere la possibilità di crescere nel modo migliore possibile. Per fare ciò è necessario che la scuola spinga verso la partecipazione contro le discriminazioni (attività volte a salvaguardare le diversità di genere, di etnia, di disabilità); favorire la comprensione dei disagi legati all’appartenenza ad una minoranza sociale; promuovere l’empatia nei confronti di chi è diverso ed infine aiuta a combattere le discriminazioni verso l’altro.

I temi da affrontare sono legati alla diversità, alla disabilità, alle differenze di genere, di credo e gli strumenti per trasmettere le informazioni ed il messaggio che si vuole far passare devono essere alla portata dei bambini e di facile comprensione. Esaminare insieme a loro similitudini e differenze tra le persone e focalizzarsi anche sul tema dell’esclusione valutando le emozioni ed i sentimenti di chi viene messo da parte.
Portare gli alunni a ragionare mettendosi nei panni di chi viene escluso o colpito perché diverso permette loro di capire quali emozioni si possono provare se si è considerati diversi e poter determinare se è possibile o meno mettere in atto certi comportamenti discriminatori.

La sensibilizzazione nei confronti delle esigenze di disabili delle problematiche ad esse legate rappresenta un altro argomento importante perché li aiuta a capire come l’handicap potrebbe condizionare la vita di una persona, inoltre li aiuta a riflettere su come si sentirebbero se affetti da una disabilità.
Anche focalizzandosi sugli stereotipi di genere può favorire nei primi adolescenti il ragionamento secondo il quale le caratteristiche del proprio sesso e di quello opposto sono compatibili e complementari e non devono generare discriminazione.
Infine una riflessione può essere avviata anche rispetto al credo religioso informandoli innanzitutto della presenza di diverse religioni e chiedendo loro quali religioni conoscano e se hanno consapevolezza di come esse si esprimano nella vita degli individui attraverso i loro modi di fare, attraverso i loro comportamenti, attraverso le loro abitudini.

Le riflessioni che nascono da questi momenti sono importanti per la crescita dei bambini per il loro futuro da adulti. L’obiettivo di fondo è quello di sensibilizzare i ragazzi sul significato della diversità e le difficoltà ad essa legate, conoscere e comprendere i disagi ed i problemi che si possono incontrare quando manca la capacità e la volontà del confronto con l’altro.
Mettersi nei panni degli altri aiuta a sviluppare la consapevolezza delle percezioni e dei sentimenti di chi è discriminato ed aiuta a crescere sviluppando una capacità empatica reale e forte.

Per approfondire:
E. Pellistri, I. Bernardini, “Percorso integrazione”. Un progetto con i preadolescenti per superare la discriminazione, in Psicologia e Scuola, N. 13, gen.-feb. 2011, pp. 58-61.

© Dott. Pasquale Saviano
Psicologo – Psicoterapeuta