Nel corso degli ultimi due decenni, scienziati, ricercatori ed educatori hanno cambiato il loro modo di percepire e valutare l’intelligenza delle persone. Grazie a Daniel Goleman, Ph.D, rinomato psicologo che ha scritto diversi libri sul tema della intelligenza emotiva (IE), l’idea di classificazione dell’IE di una persona rispetto al suo quoziente d’intelligenza è diventato più popolare. Il Dr. Goleman ha addirittura sostenuto che l’intelligenza emotiva fosse più importante del quoziente intellettivo, e sin da allora ha imperversato un nutrito dibattito sul tema.
Quoziente intellettivo vs Intelligenza Emotiva: Qual è la differenza?
QI sta per quoziente d’intelligenza, e rappresenta letteralmente quanto accademicamente intelligente è una persona. Per trovare il QI di una persona, vengono effettuati una serie di test standardizzati. Sulla base di quanto bene vengono svolti, viene dato un punteggio e confrontato con quello di altre persone nella stessa fascia di età. Coloro che hanno una buona votazione al test d’intelligenza sono più efficienti a livello accademico, fanno più soldi e sono generalmente più sani rispetto a quelli con punteggi bassi.
IE è sinonimo d’intelligenza emotiva, e si riferisce alla capacità di una persona di percepire, controllare, valutare ed esprimere emozioni. Mentre quelli con punteggi elevati di IE possono non avere ampie conoscenze tecniche o accademiche, hanno dimostrato di funzionare meglio dal punto di vista professionale rispetto a quelli con punteggi più alti di QI. Perché? Sono più consapevoli di se stessi, più in grado di regolare le loro azioni, sono in grado di gestire meglio la responsabilità, sono motivati, e hanno empatia per gli altri.
Perché l’intelligenza emotiva è più importante del quoziente intellettivo
Mentre la maggior parte dei ricercatori ritiene che le prestazioni di un individuo siano determinate dal suo quoziente d’intelligenza piuttosto che dall’intelligenza emotiva, ci sono prove che il QI rappresenti solo una piccola percentuale del risultato. Solo il 10-25 per cento dell’equazione, fa sì che l’intelligenza emotiva sia responsabile del 75 per cento e più delle capacità di una persona di avere successo. Per questo motivo, molte aziende hanno iniziato a far fare ai candidati test d’intelligenza emotiva. Altre aziende hanno istituito programmi di formazione di IE sul posto di lavoro.
Quando lavoravo nel commercio al dettaglio, una delle regole che vigevano nell’assunzione per una posizione junior era – “Assunzione per personalità; esercizio di abilità “. Ciò significa, in sostanza, che è ben possibile migliorarsi nelle competenze tecniche richieste dal lavoro, ma cambiare la propria personalità.
Perché l’enfasi sulla Intelligenza Emotiva? In poche parole, una persona con un alto grado di IE lavora meglio in un ambiente di gruppo. Può relazionarsi con gli altri facilmente ed è più accessibile.
Diversi studi hanno anche dimostrato che quelli con i punteggi più alti di IE hanno risultati migliori sul posto di lavoro, sono leader migliori, sono più sicuri di sé, sono affidabili, e sono più simpatici rispetto a quelli con punteggi bassi. Tutti questi fattori portano a un aumento della produttività e delle vendite su tutta la linea.
Le cinque categorie di IE
Ci sono cinque categorie di IE, e una volta comprese si capirà perché avere una buona quantità di intelligenza emotiva fa differenza nel modo in cui ci si presenta nella vita e nel lavoro. Di seguito le cinque categorie e come influenzano la personalità:
Auto Consapevolezza
Al fine di controllare le proprie emozioni, è necessario essere consapevoli sé. Qui è dove l’auto consapevolezza entra in gioco. Coloro i quali sono consapevoli di sé sono in grado di entrare in sintonia con le proprie emozioni, il che li rende più sicuri su ciò che possono fare e ciò che hanno da offrire.
Auto regolamento
Se non si è in grado di controllare le proprie emozioni, si può diventare combattivi sul posto di lavoro o resistenti al cambiamento. Chi può controllare le proprie emozioni, tuttavia, evita la tentazione d’indulgere agli impulsi, si assume la responsabilità delle proprie azioni, si adatta bene di fronte al cambiamento, ed è aperto a nuove idee.
Motivazione
Coloro i quali sono demotivati raggiungono raramente gli obiettivi stabiliti. Tuttavia, gli individui motivati sono costantemente impegnati a migliorare, per raggiungere la tappa successiva. Hanno meno probabilità di scoraggiarsi di fronte a battute d’opposizione. Gli individui motivati sono grandi venditori e sono spesso dei caricatori morali.
Empatia
L’empatia è la capacità di riconoscere come le persone si sentono e come le azioni possono influenzarle. Coloro i quali sono dotati d’empatia sono perfetti per il settore dei servizi, e anche come mediatori e negoziatori. Dal momento che possono capire come gli altri sentono, sanno come motivarli.
Abilità sociali
Le abilità sociali sono importanti indipendentemente dal tipo di lavoro. Le persone di successo comunicano in modo efficace. Grandi comunicatori sono necessari per la gestione di conflitti e organizzazione del gruppo, in ruoli di leadership, a per attività in cui è necessaria la cooperazione.
Come potete vedere, ci sono diverse aree in cui l’intelligenza emotiva determina il successo sul lavoro. Inoltre queste cinque categorie possono influenzare la vita personale. In un mondo in cui la maggior parte della conoscenza deriva da una ricerca su Google, l’intelligenza emotiva ha assunto maggiore rilevanza, ed è altamente probabile che i datori di lavoro continuino a cercare queste abilità, piuttosto che conoscenze tecniche. Il che rende veramente l’intelligenza emotiva più importante del quoziente intellettivo, nel mondo di oggi.
Bibliografia:
Bressert, S. (2007). “What Is Emotional Intelligence (EQ)?” Psych Central. http://psychcentral.com/lib/what-is-emotional-intelligence-eq/0001037