Tu hai paura della felicità?

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Ho appena finito di leggere un libro, di quelli che si leggono tutto d’un fiato perché ti catturano fin dalle prime battute. L’ho letto sotto l’ombrellone, senza troppo impegno, senza metterci troppo la testa per poterlo comprendere. Avete presente no?

Ecco eppure c’è una frase che mi continua a ronzare in mente, la voglio condividere con voi:

“ … non tutti desideriamo guardare negli occhi la felicità … “.

Una frase molto potente, secondo me, come si fa a non voler guardare negli occhi la felicità? Cosa significa? Si può veramente preferire altro alla ricerca della felicità?

Ok ora mi direte che la felicità è un concetto sopravvalutato, che alla fine quello che conta nella vita è riuscire ad essere sereni. Si sente spesso come “al giorno d’oggi” pensare ad essere felici, sia insensato e quindi si vive quasi accontentandosi, passatemi il termine. Come se si avesse paura di poter ambire ad essere felici, di provare quella forte emozione di gioia che ci fa dire: ok posso godermi il momento pienamente.

Come se godersi quel momento di felicità ci potesse in qualche modo far perdere il controllo. La felicità è un’emozione che attiva il nostro corpo positivamente, ci fa percepire appagati e soddisfatti di quello che siamo e di quello che abbiamo in quel momento a nostra disposizione.

È un’emozione effimera e passeggera? Per questo fa paura?

In realtà lo sono tutte le emozioni che proviamo, sono stati transitori di attivazione del nostro organismo che ci consentono di reagire nel migliore dei modi (o peggiore ahimè) agli stimoli esterni.

Accade spesso però che la paura di perdere il controllo, di non saper gestire questi stati d’animo ci porti a non voler vivere pienamente queste sensazioni. Ecco che allora si può provare a comprendere quella frase.

Sì, perché per quanto paradossale possa sembrare, accade spesso che si scelga in modo più o meno consapevole di perseverare in situazioni che ben conosciamo, anche quando però non ci fanno più star bene. La paura di cambiare, di cercare di conquistare uno stato di maggior benessere agisce bloccandoci.

Allo stesso modo accade che anche quando si riesce a conquistare uno stato di maggior benessere, non lo si riesca a godere pienamente, la paura di una possibile fregatura ci blocca.

La paura dell’incerto, di uscire dalla proprie zone di comfort è il nostro più grande punto debole, ci porta a credere che il futuro sia già segnato e che per questo non abbia senso investire nell’oggi e cercare di godere di ogni momento.

“…vivere significa andare avanti e cambiare …”

Io credo molto in questo, credo nel fatto che si possa ambire a ricercare quella condizione di vita in cui ci si percepisce felici.

Come farlo?

Il presupposto da cui dovremmo partire è quello di volerci conoscere, conoscere le nostre paure e i nostri punti deboli, conoscere le nostre risorse e i nostri punti di forza, solo così possiamo provare a costruire il futuro che vorremmo. Solo così gestendo e valorizzando al meglio ogni nostra singola emozione potremmo riuscire a raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo e … ambire a poter godere di ogni singolo traguardo raggiunto con la giusta dose di felicità.

Dobbiamo ricordarci infatti come vivere con la paura di poter essere felici, si può ripercuotere negativamente sulla nostra persona. Evitare di vivere tutte quelle situazioni che, portandoci fuori dalle nostre comfort zone, potrebbero apportare dei cambiamenti nella nostra vita, ci ingabbiano facendoci aumentare il nostro livello di frustrazione e di ansia. (Olatunji, Moretz & Zlomke, 2010).

IMPARARE AD ESSERE FELICI?
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