Nessuno è perfetto.
È bene fare chiarezza, sin da subito.
Tutti siamo ricchi di difetti.
La perfezione non è altro che un miraggio. L’oasi in mezzo al deserto è un’invenzione della pubblicità e del complicato mondo fittizio del marketing.
Noi siamo camminatori del deserto e assetati, spesso, ci caschiamo.
Se poi parliamo di “perfezione”(parola che inizia ad essermi antipatica), dobbiamo puntualizzare che l’essere perfetto va anche collocato temporalmente.
Eh già, perché ciò che stiamo affannosamente cercando come “perfetto” ora, adesso, potrebbe non esserlo più con il passare degli anni e con il mutare della vita.
A 20 anni abbiamo delle esigenze, dei desideri, dei sogni e delle prospettive totalmente diverse rispetto anche solo a 10 anni più tardi. E quello che ci risultava perfetto allora, potrebbe non esserlo più, del tutto.
IMPORTANTE NON PERFETTO
Dunque è bene cambiare termine.
Non mettiamoci a cercare ciò che è, di nuovo, “perfetto”.
Avventuriamoci nel mondo dell’IMPORTANTE.
Qui, ad avere tempo, sarebbe bello prendere un bel foglio bianco e iniziare a scrivere; esercizio che, su tutti, mette in connessione stretta NOI e la nostra mente.
Rispondiamo alle seguenti domande:
–Cosa è importante per noi?
–Cosa è importante nella vita?
-Cosa ho imparato dalle mie relazioni precedenti?
-Cosa funzionava?
-Cosa NON funzionava?
-Cosa volevi? Cosa non volevi?
-Di cosa AVEVI bisogno e di cosa HAI bisogno?
-Cosa è importante, per te, oggi?
-La “tua” persona ha in sé tutto ciò che cerchi?
Tutto è ovviamente impossibile. Se nessuno è perfetto, nessuno avrà mai tutto quel che cerchiamo. Ma è importante che abbia in sé le qualità che contano per noi, le cose su cui proprio non possiamo scende a patti.
“La persona con cui ho il piacere di passare la mia vita ha i miei stessi valori ed entrambi riteniamo sia fondamentale ecc ecc”.
Ecco, cose di questo tipo, non: mangia con la bocca aperta, addio.
Ha una visione della vita come la mia, vuole “crescere” con me e immaginiamo un futuro tutto nostro e a nostro modo.
Se “le cose che per te contano” non sono presenti, puoi liberamente chiudere qui, sia l’articolo, sia la tua storia.
E’ inutile continuare una relazione che non abbia i presupposti importanti che cerchiamo.
CERCARE LA PERFEZIONE NELLA PERSONA, NON LA PERSONA PERFETTA
In questo articolo NON penseremo a come cambiare un partner per averlo PERFETTO come noi vogliamo, ma ci concentreremo su quali PERFEZIONI ha in sé e che noi stavamo cercando.
Sì, perché: siccome siamo sovraffollati di difetti, capite bene che “cercare di modificare” una persona, oltre ad essere un’operazione immorale e che proprio non si può sentire, è anche una grandissima perdita di tempo, energie e gioia.
Meglio fare pace con l’idea che la perfezione non esiste e concentrarci su quanto di bello e importante abbiano le persone.
Correte a staccare il poster del vostro cantante preferito dalla vostra camera e, se abitate per conto vostro, andate a casa dei vostri genitori, entrate nella vostra dolce e “lontana” camerata e fatelo.
Nemmeno lui era, od è, perfetto. E’ un fatto.
Torniamo a noi.
Se ci concentriamo su ciò che manca avremo una vita infernale.
Saremo perpetuamente insoddisfatti e arrabbiati con la vita, con il mondo degli altri e con il nostro.
Se state vivendo questo, è necessario prendere in mano il timone e dare una gran sferzata.
Sì, sferzata. Al timoniere, cioè a noi stessi.
Se non accettiamo il partner per ciò che è non stiamo accettando nemmeno noi.
Ognuno di noi ha una storia e, accettarla, è il primo passo per migliorare la nostra vita e quella del nostro partner.
Quali sono gli altri passi per veleggiare con vento in poppa verso il futuro?
Il Dott. John Kim ha stilato 5 punti:
1) ACCETTA TUTTO DEL TUO PARTNER
Tutto. Come si veste, come parla, come si diverte, come mangia, come dorme, come pensa, come ragiona. Tutto, anche i difetti.
Se il solo pensiero ti porta ansia o, all’opposto, rabbia: chiudi.
Non chiedere a una persona di modificarsi. Puoi esprimere il tuo malcontento, chiaramente. Ma non puoi mai chiedere di mettere in atto atteggiamenti diversi da quelli che la caratterizzano.
La persona non è un’autovettura. Se non ti piacciono gli interni chiari, qui, non li chiedi in alcantara. No.
2) NON FARE PARAGONI CON GLI/LE Ex.
Impara, quello sì! Le storie passate ti hanno lasciato insegnamenti e valori. Ti hanno permesso di capire meglio te stesso e le tue aspettative sulla vita. Ma non fare l’errore del paragone: non è un gioco dal quale uscirai vincitore.
3) CAMBIA TU.
Sei sicuro che quel comportamento, quella frase, quella situazione ti abbiano ferito davvero per colpa sua?
E se ci fosse “sotto qualcosa”?
Capita che, per paura di perdere una persona, per l’incapacità di amare, per l’impossibilità di esternare ciò che vivi, per la difficoltà nel maneggiare le emozioni, si butti addosso all’altro il problema.
Non è chiaramente sano, né tantomeno corretto.
Pensaci su. Forse dipende da te e dalle tue paure.
3,5) RICORDA LE LEZIONI DEL PASSATO.
Sì. E’ già stato detto, ma è così dannatamente importante che è bene rifarlo. Ciò che è stato acquisito come esperienza nel passato ha modificato noi e il nostro modo di pensare.
Ragiona su quanto hai vissuto e poniti in atteggiamento critico: conosciti.
E disegna il tuo nuovo percorso.
4)AZIONE
Tutto quanto detto fino ad ora è importante, ma è solo il 50%.
Qual è l’altro 50%?
L’altra metà è FARE.
Come puoi potenziare il tuo rapporto?
Che scelte puoi fare oggi per migliorare quanto vivi?
Come puoi districarti nella realtà?
Scegli una sola cosa e inizia.
Domani scegliere un’altra e falla.
Grazie
Giacomo Fumagalli
Giacomo Fumagalli
Bibliografia:
-https://www.psychologytoday.com/experts/john-kim-lmft
-https://www.psychologytoday.com/blog/the-angry-therapist/201707/finding-the-perfect-partner