Comunemente ci si riferisce all’amore nei termini di fusione e unione. Non sono rare quindi le persone che nella relazione si annullano, perdendo la propria identità, rinunciando ai propri interessi ed individualità a favore del soddisfacimento di quelli dell’altro. L’amore si trasforma così in “bisogno dell’altro” perché senza di lui non esisto, non ho una mia identità.
Amore è vita, arricchimento emotivo: non è fusione, ma condivisione, accoglimento dell’altro nella propria diversità ed unicità. Non significa cambiarlo per farlo somigliare al modello che ci siamo prefissati, bensì rispettarne la natura e migliorarsi proprio grazie a tali diversità. L’amore serve a migliorarci, a far emergere qualità che finora non avevano trovato spazio: deve farci sentire bene, darci energia. Se ce la toglie, creandoci problemi che prima non avevamo, di tutto potrà trattarsi ma certamente non di amore.
Quando sentiamo che la nostra individualità inizia ad essere soffocata da pretese, divieti che nulla hanno a che fare col rispetto della coppia ma hanno il solo scopo di rassicurare il partner, l’amore si trasforma in possessività, falso amore. Il controllo è manifestazione di profonda insicurezza relazionale che ha origini nella biografia di chi lo esercita. Chi è possessivo è fragile, insicuro, e si definisce con l’altro e nell’altro: è in uno stato profondamente infantile, simile al bimbo che vuole possedere tutte le attenzioni e l’affetto della madre. Questo stato può mantenersi anche nella condizione adulta dove la propria insicurezza necessita di essere riempita attraverso la fusione, il possesso, per garantirsi l’illusoria certezza di appartenenza e fedeltà. Paradossalmente però così facendo si sortisce esattamente l’effetto contrario: la sensazione di soffocamento che inevitabilmente ne deriverà metterà, più o meno lentamente, le radici per la voglia di fuga.
L’amore maturo, sano, prevede infatti distanza tra i due componenti, quella distanza di primaria importanza che riguarda il rispetto della persona e ancora prima si basa sul riconoscimento dell’altro. In mancanza di questa distanza, si cede al bisogno irrefrenabile di fusione totale e completa tanto da arrivare a smarrire i confini con il proprio Sé. Il progetto di coppia dovrebbe pertanto essere quello di far crescere ed evolvere entrambi i partner affrontando insieme e non in maniera fusionale le difficoltà. L’amore è libertà, e, se sostituito dalla negazione della stessa, ovvero possessività, è destinato a finire o a danneggiare la vita di chi ne è coinvolto.
Onoro la tua libertà scegliendo ogni giorno la mia libertà!
COME NON ROVINARE UNA STORIA D’AMORE