Sempre più persone si rivolgono al nostro servizio di consulenza psicologica online. Questo ci permette di individuare delle tematiche che destano maggiore interesse e capire quali sono le criticità più diffuse. Negli ultimi giorni, forse complice l’avvicinarsi delle festività, molti dei lettori che ci hanno contattato desideravano parlare con il nostro esperto del senso di malessere non definito che ti prende quando resti solo con te stesso e rifletti.
Il termine che ricorre più spesso è noia, ossia quello stato di demotivazione che nasce dall’ozio o dall’assenza di stimoli.
Siccome ce lo chiedete in molti, ne parliamo in questo articolo per tutti.
Esistono due tipi di noia
Il primo tipo di noia è quello che si prova nello svolgere attività incapaci di coinvolgerci. Per fare esempio è la sensazione che provi quando vai a una festa e dopo poco vorresti andartene. Questa noia non nasce dall’inazione, bensì dallo svolgimento di comportamenti contradditori rispetto al nostro essere.
Quello che interessa noi è il secondo tipo di noia. Quello sperimentato nei pomeriggi uggiosi, quando sei solo a casa e non sai cosa fare per arrivare a sera. Più in generale, parlo della noia prodotta dall’incapacità affrontare il tempo libero. Quella porzione di vita in cui sei solo con te stesso e devi inventare un modo per riempire il tempo che passa.
La noia è il sintomo di chi non sta bene con se stesso
Quando sei solo senza niente da fare è il momento per godere di quello che sei. La libertà ti permette di gratificare il tuo essere nel modo che preferisci. Ami leggere? Puoi farlo. C’è un film che non hai ancora visto ma desideri guardare? Puoi farlo. Sei curioso, vuoi approfondire qualcosa, fare una passeggiata, studiare una nuova ricetta, non c’è limite alle possibilità in cui puoi riempire il tuo tempo vuoto. Questo tempo è la risorsa più preziosa che c’è nella vita.
Tuttavia per alcune persone questa libertà è un incubo. Il motivo per cui soffrono quando non sono stretti dalla morsa degli impegni è sempre e solo uno: desiderano fuggire.
Quando nella vita di tutti i giorni ci lamentiamo degli impegni, nutriamo l’idea inconsapevole che senza tutte queste cose da fare la vita sarebbe bellissima, cioè staremmo meglio e vivremmo sensazioni migliori. Quando all’improvviso gli impegni scompaiono e ci troviamo disarmati davanti alla possibilità di essere felici, se non lo siamo è solo colpa nostra. Allora vogliamo fuggire per non accettare la verità, non è il mondo che avvelena la nostra vita, siamo noi che non stiamo bene con noi.
Stare soli con se stessi è un’arte che si sta perdendo
Immaginate un bambino che fin da piccolo è sempre stato guidato e controllato su tutto. Questo bambino non ha mai avuto l’occasione di conoscersi, di capire cosa gli piace e cosa no, cosa lo fa stare bene e cosa lo avvilisce. Il bambino, una volta grande, eviterà in tutti i modi di dialogare con se stesso.
Immaginatene un altro a cui viene lasciata la libertà di scegliere il gioco che preferisce, il libro che preferisce, gli amici che preferisce. Questo secondo bambino maturerà la consapevolezza di ciò che è e di ciò che ama. Una volta grande non vedrà l’ora di ritagliarsi del tempo per coltivare le sue passioni. Anche se il lavoro e gli impegni lasceranno poco tempo per farlo, lui lavorerà felice consapevole che il lavoro è solo il mezzo per riuscire a nutrire ciò che ama di sé.
Abbraccia al tuo essere
Non è mai troppo tardi per imparare a vivere con se stessi. Basta cercare nei più o meno rari momenti di libertà, una piccola cosa in grado di farti felice. Quella cosa sei tu. Dai a quella scintilla la possibilità di ingrandirsi e illuminare tutto.
Una volta scoperto cosa ti piace investi il tuo tempo libero in quella passione. Vedrai che da piccola diventerà sempre più grande. Richiederà una porzione sempre più importante del tuo tempo libero e senza accorgertene il tempo passato solo con te stesso diventerà migliore.