Il no contact è l’arma finale per uscire da una storia d’amore malsana. Purtroppo molti ne fraintendono l’utilizzo. In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza
Queste sono le parole di una mia paziente: “La mia relazione è terribile. Mi fa stare male e non vedo via d’uscita. La trascino da talmente tanto tempo che credo non riuscirò mai e poi mai scrivere la parola FINE. Una volta ci era quasi riuscita. Non l’ho visto per tre mesi. Ero addirittura riuscita a frequentare un altro ragazzo. Però per messaggio continuavo a tenere un rapporto. È difficile troncare con chi è stato così importante. Poi, un giorno, ci siamo rivisti. C’è stato un bacio e poi, non saprei nemmeno dire come sia successo, dopo un mese avevo lasciato il mio nuovo ragazzo ed ero tornato con lui…”
Questa storia è più comune di quanto sarebbe lecito aspettarsi.
La mancanza di qualcosa che abbiamo scelto di perdere (qui il link per approfondire)
Quando qualcuno ci manca, il suo ricordo diventa dolce. La mente è in grado di distillare tutto il marcio che c’era nella nostra relazione e lasciare solo le cose belle.
La ricaduta è dietro l’angolo.
Dovete immaginare i rapporti disfunzionali di dipendenza affettiva come qualsiasi altra dipendenza. Un fumatore può smettere di fumare perché sente il fiato corto quando fa le scale. Dopo aver smesso avvertirà senza dubbio il grande beneficio della sua scelta. Tuttavia, ripensando alle sigarette non avrà in testa il fiato corto, piuttosto ricorderà le serate divertenti al bar con gli amici.
Basterà un nuovo tiro per riaccendere il bisogno di fumare.
Ecco, con l’amore malato il discorso è uguale.
Cos’è il no contact
No contact significa non avere più contatti con chi ci fa soffrire.
Quando decidiamo che la storia è finita perché reputiamo fosse malata, dobbiamo avere il coraggio di andare fino in fondo. Andare a sbirciare cosa fa sui social, qualche messaggino, informarsi con gli amici su come sta, cosa fa o chi frequenta sono comportamenti da evitare.
Questo discorso non vale per tutti. Ci sono persone che riescono a gestire tranquillamente la separazione. Chi soffre di dipendenza affettiva no. Non ci risce e se fa una della cose dette sopra, nove volte su dieci ci ricasca e si rovina la vita. Perché butta via il tempo nello strazio di una relazione sbagliata anziché costruirsi una felicità.
La risposta a questo pericolo è il no contact.
Nota bene. Ci sono circostanze in cui il no contact totale non è possibile. Per esempio se si tratta di un collega di lavoro o se vivete in un paese molto piccolo. In questo caso la soluzione surrogato è no sentimenti. Si deve guardare a quella porzione del vostro passato come a un estraneo. Siate forti! Interrompete ogni tentativo di quella persona di parlarvi di quello che è stato. Limitatevi alle interazioni superficiali.
Quando non si deve usare il no contact
Qualcuno ha messo in giro l’idea scellerata che il no contact possa essere utilizzato per educare il partner.
NO NO NO.
Non si educa qualcuno tagliando i ponti con lui e poi tornando indietro. Lo si confonde soltanto.
Non si costruisce una relazione sana facendo sperimentare al partner la sensazione di abbandono.
Se volete aggiustare il vostro rapporto perché ritenete che ne valga la pena, dovete coltivare il bello.