Marco è un bambino di otto anni che frequenta il terzo anno della scuola primaria. Si osserva che il bambino è lento nella lettura rispetto ai suoi compagni di classe e si rifiuta di leggere ad alta voce. Ogni volta che Marco prova a leggere ad alta voce commette numerosi errori, confondendo lettere, saltando righi e spesso non termina la lettura del brano. In classe Marco appare introverso e qualche volta aggressivo. Preferisce le relazioni duali,evitando momenti di confronto in gruppo. Il bambino viene sottoposto ad una valutazione psicodiagnostica in cui viene certificato DSA.
I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) sono caratterizzati da una disfunzione del sistema nervoso centrale a causa di una lacuna nell’elaborazione delle informazioni. In questo modo il bambino riceve adeguatamente le informazioni dall’ambiente esterno ma c’è un difetto nell’integrazione, nel processo e nell’archiviazione di queste informazioni, risultando in problemi nell’”uscita” delle informazioni in forma scritta, lettura o calcolo. Secondo il DSM IV i disturbi specifici dell’apprendimento sono un gruppo eterogeneo di disordini che si manifestano con significative difficoltà nell’acquisizione e uso di abilità di comprensione del linguaggio orale, espressione linguistica, lettura, scrittura ,ragionamento o matematica.
La legge 8 ottobre 2010,n.170 riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come disturbi specifici di apprendimento.
La dislessia è un disturbo specifico della lettura, si caratterizza per la difficoltà ad effettuare una lettura accurata e fluente in termini di velocità e correttezza. Tale difficoltà può ripercuotersi anche sulla comprensione del testo, ma non sempre sono correlati. Non si può parlare di dislessia prima dei 7 anni-7 anni e mezzo, età che coincide con la fine della seconda classe primaria. Le caratteristiche principali che riguardano questo disturbo Sono:
1)confusione di segni diversamente orientati nello spazio(p-b-d-q)
2)confusione di segni che differiscono per piccoli particolari (m-n)
3)confusione nel discriminare segni alfabetici che corrispondono a suoni che si assomigliano(f-v)
4)omissione di grafemi e di sillabe(fonte-fote)
5)salti di parole e salti da un rigo all’altro
6)inversioni di sillabe (al-la)
7)aggiunte e ripetizioni (tavovolo)
8)trasformazioni di parole
La disortografia è un disturbo della scrittura dovuto a deficit nei processi di uso dei segni alfabetici e di collocazione al posto giusto e/o a rispettare le regole ortografiche (apostrofi, accenti, forme verbali ecc..). Il soggetto disortografico commette errori ortografici significativamente superiori rispetto a quelli che ci si dovrebbe aspettare, facendo riferimento al suo grado di istruzione. Le principali caratteristiche di questo disturbo sono:
1)confusione tra fonemi simili (f e v)
2)confusione tra grafemi simili (b e p)
3)omissioni (palla-pala)
4)inversioni (sefamoro anziché semaforo)
La disgrafia è un disturbo della scrittura di natura motoria, dovuti ad un deficit nei processi di realizzazione grafica (grafia). Essa comporta una grafia: poco chiara, irregolare nella forma e nella dimensione, disordinata e difficilmente comprensibile. Le principali caratteristiche che contraddistinguono tale disturbo sono:
- Pressione non corretta
- Scarso orientamento nello spazio grafico
- Pressione sul foglio troppo lieve o eccessiva
- Direzione del gesto grafico non corretta
- Produzioni o riproduzioni grafiche non precise
- Scarso rispetto delle dimensioni dei grafemi
- Ritmo grafico troppo lento o troppo veloce
La discalculia guarda il disturbo di manipolare i numeri, nell’eseguire calcoli rapidi a mente, nel recuperare i risultati delle tabelline e nei diversi compiti di aritmetica (algorittimi). Le principali caratteristiche di questo disturbo sono:
1)difficoltà nella denominazione di simboli matematici
2)difficoltà nella scrittura di simboli matematici
3)difficoltà nella lettura dei simboli matematici
4)difficoltà a svolgere operazioni matematiche
5) difficoltà nella soluzione di problemi
Spesso si ha difficoltà nel riconoscere tali disturbi. Le famiglie , per lo più, considerano il proprio figlio pigro, svogliato, disinteressato, con poca voglia di studiare. Il bambino invece, con DSA non ancora diagnosticato vive un malessere profondo a cui non riesce a dare spiegazione. Si rende conto che impiega più tempo degli altri nella lettura e che gli occorre più tempo per imparare a leggere. I suoi compagni non comprendono il motivo della diversa modalità di apprendimento, possono facilmente prenderlo in giro ed escluderlo.
Dinanzi a un quadro diagnostico relativo ai disturbi specifici dell’apprendimento, è importante utilizzare strategie di apprendimento diverse le quali possono essere un valido supporto all’autostima del bambino, permettendogli di raggiungere i medesimi obiettivi didattici dei suoi compagni.
Dott.ssa Angela Aitella
psicologa