Quando due genitori si separano, spesso capita, anzi quasi sempre, che entrino in crisi e che si trovino ad avere difficoltà nel gestire la nuova situazione, e i cambiamenti che ne derivano, soprattutto per i figli della coppia, che molto spesso purtroppo si trovano nel mezzo, e sono costretti a subire le liti tra i genitori che caratterizzano questa fase di cambiamento-adattamento.
La decisione di separarsi non è mai una decisione semplice, molti sono gli aspetti da considerare per poter gestire la situazione al meglio, ogni separazione è diversa, ognuno ha il suo vissuto e le sue aspettative relative alla fase successiva alla separazione. Ciò che è certo e che deve essere tenuto in mente da entrambi i genitori, è che a separarsi è la coppia, non esiste più una relazione coniugale, ma la coppia genitoriale c’è ed esisterà sempre. Ci si separa dai rispettivi compagni, non dai figli, che devono sempre essere tutelati, ed essere messi al centro di ogni decisione, lasciando perdere i vecchi rancori.
Va poi sottolineato che le ripercussioni di una separazione gestita male, si vedono soprattutto sui figli, che possono manifestare una varietà di disturbi che molto spesso i genitori presi dalle loro battaglie, dalla pretesa di stabilire chi ha torto e chi ha ragione, chi è il genitore più bravo, quanti soldi spettano, in tutto questo non si accorgono che i figli stanno dando dei segnali di malessere, e che non vengono né ascoltati, né capiti.
In tutti i casi che affronto, in tutte le coppie che ho incontrato, in tutti i bambini che ho visto e che si sono dovuti, loro malgrado, adattare alla separazione dei genitori, ho sempre avuto modo di osservare che alla base c’è una problematica irrisolta a carico della coppia genitoriale, che si è separata “male”.
È stato dimostrato chiaramente che se i figli di genitori separati mantengono uno stato importante di disagio oltre i due anni, ciò è dovuto al fatto che la separazione non ha migliorato una situazione problematica già esistente nella famiglia, ma l’ha aggravata.
Ciò che permette ai figli di essere sereni nel difficile percorso della separazione genitoriale, è la certezza di sapere che sarà mantenuta una relazione affettiva con entrambi i genitori, caratterizzata da continuità e coerenza: per i motivi sopraesposti, stabilità non significa “abitazione prevalente”, o “genitore collocatario”, ma una garanzia di tempi presso ciascun genitore. Il bambino deve sapere che ha a disposizione sia mamma che papà, e che lui resta il figlio di quella mamma e quel papà .
Per questo suggerisco sempre che i futuri compagni/partner di entrambi, devono saper stare in disparte nel momento in cui ci sono delle scelte riguardanti i figli da affrontare, e lasciar prendere le decisioni i genitori di quel bambino.
Ritengo che i conflitti e le liti tra genitori, debbano essere letti e restituiti ai genitori secondo un altro significato, che è quello dell’interesse del minore, sempre e comunque, in un’ottica di condivisione di quelli che sono gli aspetti educativi dei propri figli.
dott.ssa Linda Zulianello, Psicologa, Psicologa forense, Psicopedagogista
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