Se scopri di essere all’interno della storia sbagliata, sei libero di andare.
Da piccolo, se cominciavo un libro, mi sentivo sempre obbligato a finirlo, anche quando dopo poche pagine avevo già capito che i libro non mi piaceva.
Non lo so da dove arrivasse questa mia attitudine. Forse era l’estensione del monito materno, finisci quello che hai sul piatto. O di quello più paterno, finisci i tuoi compiti e poi potrai andare a giocare.
A pensarci bene, ci insegnano fin da piccoli che portare a termine le cose è un valore positivo. Ma un valore non è mai positivo in assoluto, dipende sempre dal soggetto. Per esempio, un bambino molto sovrappeso è meglio che il piatto non lo finisca.
Non portare a termine qualcosa può essere proprio quello che devi fare
Siccome i valori sono tutti relativi, dovremmo essere in grado di trovare dei casi in cui non portare a termine quello che si è iniziato sia la cosa giusta da fare.
È il caso di tutti gli investimenti distruttivi.
Per esempio il gioco d’azzardo. Il giocatore, dopo aver investito una discreta somma e averla persa, si sente in dovere di continuare a giocare per recuperarla. Ovviamente non riuscirà mai a recuperarla perché le regole del gioco sono pensate per farlo perdere. Si sente obbligato a perpetuare un comportamento negativo, giustificato solo da qualche vincita sporadica che fa bene al morale.
Le relazioni sono come il gioco d’azzardo.
Quando cominci a frequentare una persona investi su di lui. Investi emotivamente, in termini di tempo, di scelte, e anche di coraggio. Più ti spingi lontano con l’investimento è più sarà difficile abbandonare quella persona, anche se è chiaro che ti fa più male che bene.
È la stessa cosa che capita al giocatore d’azzardo. Anzi, il vero azzardo sono le relazioni. Nel gioco sai già che perderai nel momento stesso in cui ti avvicini al tavolo da poker o alla slot machine, ma quando una nuova persona entra nella tua vita non puoi sapere come andrà a finire.
Sei libero di andare.
È difficile, molto difficile. Ma ricorda che in qualsiasi momento sei libero di andare. La vita è una sola, ed è troppo breve per viverla nel rimpianto.
La nostra prigione sono le aspettative degli altri. Non solo della persona da cui vorresti allontanarti, ma anche di tutte quelle che vi circondano. Non si può contraddire gli altri senza fare fatica né senza soffrire almeno un pochino. Gli altri sanno essere molto cattivi quando l’idea che hanno di te non è confermata dal tuo comportamento.
Non importa. Quello che puoi ottenere ripartendo da zero è la tua libertà.
La libertà non significa fuggire le proprie responsabilità, ma capire che non sei responsabile solo per gli altri, sei responsabile anche verso te stesso.