L’autismo: un modo speciale di vedere il mondo

È probabile che molti di noi conoscano ciò che si intende con il termine autismo. Per chiarire però le idee di tutti riporto qui una definizione di tale fenomeno: l’autismo è un disturbo del neuro sviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi. I genitori di solito notano i primi segni entro i due anni di vita del bambino e la diagnosi certa spesso può essere fatta entro i trenta mesi di vita. data la varietà di sintomatologie e la complessità nel fornirne una definizione clinica coerente e unitaria, è recentemente invalso l’uso di parlare più correttamente di Disturbi dello Spettro Autistico. L’autismo è un disordine dello sviluppo neurologico altamente variabile che inizialmente appare durante l’infanzia e in genere segue un percorso costante senza che vi sia una remissione. Gli individui autistici possono avere alcuni aspetti della propria vita gravemente compromessi, ma altri possono essere normali o addirittura migliori.

Sintomi del disturbo

La sua fenomenologia si manifesta attraverso un’ampia gamma di sintomi. Attualmente si tende ad identificare questo disturbo attraverso una compressione precoce dell’interazione sociale, della comunicazione e del repentino comportamento. Giocando con questi bambini si può notare come essi svolgano movimenti molto lenti e come cerchino di tenere sotto controllo ogni aspetto della realtà. È come se vivessero all’interno di un guscio. È quindi un disturbo che interessa lo sviluppo percettivo, dell’attenzione, della motricità, del linguaggio, della memoria, dell’imitazione. La cosa fondamentale da fare con questi soggetti è non perdere mai la speranza in quanto se si persevera nel proprio impegno si possono raggiungere risposte prima impensabili. Giocare con loro è, ad esempio, fondamentale. Essi comunicano in modo diverso da noi e sono capaci di una grande introspezione. Sono consigliati i giochi ad orientamento spaziale e legati alla motricità in modo da migliorare le loro capacità. Se non si presta attenzione a loro tale isolamento non farà altro che aumentare il loro deficit rendendoli sempre più diversi dal resto delle persone. La persona con autismo presenta modalità di comportamento, interessi, e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati. Ad esempio può essere dedita  a uno o più tipi di interesse anomali per intensità o per focalizzazione. Inoltre può presentare abitudini o rituali specifici, manierismi motori stereotipati e ripetitivi, tali da condizionare il normale svolgimento di altre attività più funzionali. In alcuni soggetti può inoltre esservi un persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti. I soggetti con autismo mostrano dunque una gamma di interessi notevolmente ristretta, e sono spesso eccessivamente assorbiti da un singolo e ristretto interesse

 

Impariamo da loro

Ciò che colpisce quando si interagisce con una persona autistica è a livello qualitativo. Il loro sviluppo è infatti prima di tutto qualitativamente diverso da quello degli altri e ciò vuol dire che ci troviamo di fronte non a semplici carenze, ma a modalità differenti di interpretazione e comprensione del mondo. A tal proposito, Jim Sinclair, ragazzo autistico di grande intelligenza ha scritto:

“Essere autistici non vuol dire non essere umani, ma essere diversi. Ciò che è normale per altre persone non è normale per me e quello che io ritengo normale non lo è per gli altri. In un certo senso sono mal equipaggiato per vivere in questo mondo, come un extraterrestre che si sia perso senza un manuale per sapere come orientarsi. Ma la mia personalità è rimasta intatta. Ritrovo un grande valore e significato nella vita e non desidero essere guarito da me stesso.”

Per comprendere dunque questi individui bisogna andare al di sotto delle apparenza, bisogna lasciarsi trasportare da loro, farsi insegnare a vedere il mondo in modo diverso. Diverso, non migliore e non peggiore. Si può realmente riuscire a comunicare con loro attraverso pazienza e dedizione, riscoprendo il lato più umano che è in noi.