Vivere un amore in tarda età è un’esperienza sempre più diffusa che va affrontata proprio per le caratteristiche dell’età matura con serenità, saggezza e, perché no, con un po’ di fantasia. La ricerca di un partner nella prima età senile nasconde una pretesa di felicità che si estende anche al resto della propria vita ed è spesso una caratteristica delle donne che oggi, a tutte le età, sono più vitali e non hanno paura di rimettersi in gioco in relazioni di coppia che le accompagnino per il resto della vita. Sempre più gli over 65, uomini e donne, si affacciano alla società per cercare qualcosa che sia una semplice compagnia, una relazione stabile o, più esplicitamente “per assaporare i piaceri della vita”.
L’anzianità non elimina passioni e anche le gelosie che spesso caratterizzano le residenze o i luoghi di ritrovo per anziani e che in un certo qual modo hanno un valore terapeutico. La terza età, ma anche la quarta (visto che la popolazione del nostro paese è sempre più composta da over 70 in buona salute) sta riscoprendo l’amore. Ciò porta ad una nuova frontiera nel campo della geriatria che oggi deve fare i conti non più o non solo con problemi di memoria o dolori articolari, ma anche con la sessualità e l’affettività che sempre più anziani stanno riscoprendo.
La società sta via via togliendo quel velo di pudore legato alla sessualità soprattutto tra gli anziani. L’atto sessuale non è più legato alla procreazione ma viene visto per quello che è: una cosa bella e pulita che migliora il benessere psicofisico e favorisce la relazionalità.
Tuttavia esiste ancora qualche tabù in una società che ha sdoganato tutto ma non l’amore tra i nonni che in alcuni casi suscita stupore, ilarità, e per qualcuno disgusto. Il passaggio della convinzione che il piacere sessuale debba essere necessariamente legato alla giovinezza sta portando alla consapevolezza che anche i senior possano, anzi debbano, aspirare ad una soddisfacente vita sessuale. Uno studio Censis riporta che in Italia il 39% dei settantenni fa l’amore almeno una volta al mese, come il 32% dei sessantenni e il 28% dei cinquantenni. Inoltre gli intervistati tra i 61 i 70 anni hanno riportato in più del 70% dei casi di avere una vita sessuale soddisfacente.
L’uso di farmaci come il Viagra ha senz’altro favorito il superamento di un tabù grazie anche alla convinzione che i farmaci per la disfunzione erettile rendano più sereno l’invecchiamento ed aiutino a mantenere l’autostima e la fiducia in se stessi.
Le donne, più degli uomini, sono interessate all’argomento: ciò la dice lunga sulle idee delle signore in merito all’importanza di rapporti affettivi per una vecchiaia più serena. Ciò che forse spaventa è la volontà degli anziani di presentarsi ancora come individui sessuati, allontanando l’idea che vecchiaia e sessualità stiano agli antipodi. Ecco perché nonostante tutto le effusioni d’amore tra due persone anziane ci imbarazzano. Sarebbe necessario, ed in questo la società fa fatica, allontanare gli stereotipi secondo cui il maschio nella vecchiaia è un uomo ringalluzzito che corre dietro alle donne più giovani così come la nonna, invece, ad una certa età non debba più provare interesse per il sesso.
Il doppio tabù legato alla nonna nasce dal fatto che per secoli l’espressione del desiderio sessuale nella donna non è stato visto come normalità fisiologica ma come patologia. Inoltre la visione della mamma asessuata è una convinzione ancora oggi dura a morire. La convinzione dei più giovani che certe cose cambino con l’avanzare dell’età nasce forse dal fatto che le persone anziane, indubbiamente più sagge, dicono ciò che ci si aspetta da loro. Ecco le crisi dei figli quarantenni che scoprono nuove frequentazioni da parte dei genitori vivendo la cosa con apprensività, sorpresa, rifiuto, perplessità. Quando invece basterebbe usare solo il buon senso evitando di negare ad uno o entrambi i genitori affetto e comprensione in un periodo della propria vita caratterizzato da una rinata sensibilità agli affetti.
Certe “cose”, certi desideri, certi sentimenti restano uguali; la felicità che l’amore può dare ad una persona, sia in termini psichici che fisici è la stessa a qualsiasi età. Gli anziani hanno una maggiore capacità di dedicare tempo alle relazioni, proprio perché vivono nella convinzione che ogni storia potrebbe essere l’ultima e quindi va vissuta con maggiore intensità. Così come la passione può essere vissuta con maggiore intensità perché scevra da scadenze di vita obbligate: figli, carriera, ecc.
Le coppie che durano nel tempo infatti sono quelle che riallineano la propria vita di coppia oltre queste scadenze e gli affanni per raggiungerle; sono capaci di basarsi su interessi comuni: viaggi, hobby, tempo libero, autonomia e vita di coppia, proprio come negli adolescenti in cui sono gli interessi comuni a rafforzare il rapporto. Con i figli fuori casa la coppia diventa più solida, più coppia. Le coppie più fantasiose, capaci di inventarsi la vita, investire nella relazione senza chiudersi in casa sono quelle che resistono più a lungo. Una volta superate le “scadenze” di vita è necessario investire sul piacere di stare insieme guardando il mondo che c’è intorno.
E capita sempre più spesso che la mancanza di comunicazione porti a guardare altrove nella convinzione di trovare qualcosa di meglio; così facendo ci si ritrova soli e si scopre l’incapacità di essere veramente soli con se stessi. La ricerca di una persona che li accudisca porta gli uomini alla ricerca di seconde nozze mentre nelle donne maggiore è la capacità di adattarsi alla solitudine anche trovando altri interessi. Le nuove storie possono nascere anche dal desiderio di guardarsi intorno, liberi dagli impegni pressanti (figli, lavoro, crescita personale, ecc.) che caratterizzano la prima parte della vita.
Ciò che più fa male, in questo frangente, è doversi scontrare con i familiari che a volte ed in modo tutt’altro che disinteressato ostacolano le nuove relazioni. Ciò non significa che le relazioni “mature” non possano essere caratterizzate da fragilità ed insicurezze, ma perché non accettare queste passioni anche se si presentano in età tardiva? Nell’ottica che anche fare i conti con la fragilità di una storia può aiutare a sentirsi vivi.
E il sesso? Come detto non ci si deve nascondere dietro ad un dito, questo ha un’importanza fondamentale nelle relazioni di coppia e forse ancor di più in quelle tra persone anziane. La visione del sesso, anche a quest’età presenta una differenza tra uomini e donne. Vale il discorso che le donne danno sesso per ricevere amore e gli uomini danno amore per ricevere sesso. Infatti tra le donne è alta la percentuale di quelle che riescono a vivere in modo apparentemente felice storie d’amore del tutto illusorie con persone che sono poco più di semplici conoscenti.
Resta pur sempre però l’importanza della fisicità nel rapporto di coppia, seppur con le inevitabili modificazioni fisiologiche. Si passa quindi da un rapporto squisitamente sessuale ad una fisicità fatta di abbracci e carezze che danno comunque una soddisfazione psichica perché caratterizzano una presenza affettiva forte. Così da permettere di riscoprire una creatività individuale legata alla vita sessuale nell’ultima stagione di vita caratterizzata non più dall’apparire ma dal “sentire” l’altro. Sono queste le persone che riescono ad essere protagoniste di una storia d’amore anche in età avanzata. L’amore rende la vita più bella e se dà un senso agli ultimi anni di una persona è giusto che venga vissuto.
Per approfondire:
Vegetti Finzi S., Parlar d’amore. Le donne e le stagioni della vita, Rizzoli BUR
© Dott. Pasquale Saviano
Psicologo – Psicoterapeuta