Ogni relazione della nostra vita è fondata su un enorme dilemma: dove finisce la nostra libertà e dove comincia quella degli altri.
Non esiste una risposta, perché non stiamo parlando di confini stabiliti a priori. Non è il margine di un cortile lungo il quale puoi erigere una staccionata. Le libertà individuali sono qualcosa di dinamico, come il mare che struscia sulla sabbia, avanza, indietreggia seguendo le sue leggi.
La libertà è un diritto, è un dovere, è un’opportunità.
La libertà è un diritto.
Abbiamo bisogno di spazio per crescere e realizzare i nostri sogni. Può trattarsi di uno spazio astratto che esiste solo nel pensiero, di uno spazio fisico dove liberare il nostro corpo, o anche di uno spazio all’interno di una relazione.
Per esempio, ci sono coppie dove uno dei due è molto critico nei confronti dell’altro. In questo caso, chi subisce le critiche potrebbe non sentirsi mai libero di sbagliare e di conseguenza vivere quella relazione come una prigione. Immagina di voler cucinare per lui o per lei con la libertà di farlo come se fosse un gioco, dove se il tuo esperimento culinario va male si butta via tutto e si ordina una pizza. Ora immagina di voler cucinare per lui o lei con la paura di sbagliare ricetta e per questo subire le sue critiche.
La libertà non è mai totale, ma tutti hanno il diritto di vivere qualche momento di totale libertà.
La libertà è un dovere.
Se la mia libertà è un diritto, la libertà degli altri è un mio dovere. Devo fare la mia parte affinché le persone su cui posso incidere siano libere.
Se sono il partner di chi vuole provare a cucinare una nuova ricetta, dovrei accettare il suo errore. Non perché sono obbligato, ma perché a me non costa nulla. Questo non vuole dire accettare passivamente tutto. Se ci sono dei cibi che per qualche motivo non mangio, e il mio partner lo sa, allora sarò libero di rifiutare una ricetta dove vengono utilizzati.
La libertà non può mai essere di una persona sola, la libertà è sempre uno scambio.
La libertà è un’opportunità.
Solo in una condizione di libertà si può sperimentare qualcosa di nuovo.
Ricordo con molto ansia le interrogazioni delle superiori. A volte ero preparato, altre volte no. Ricordo che durante le interrogazioni a volte il prof chiedeva un argomento a piacere e ricordo quanto era difficile rispondere a questa domanda. In una domanda normale, ti viene detto cosa dire, non hai libertà di scegliere, o sai o non sai. Questo dà un senso di tranquillità.
In una domanda a piacere, invece, sei libero di darti la zappa sui piedi, perché se sbagli argomento la colpa di un brutto voto sarà solo tua.
La libertà è faticosa perché ci responsabilizza. Quando scegliamo liberamente qualcosa siamo responsabili delle nostre scelte. Abbiamo l’opportunità sia di fare bene, sia di fare male.
La libertà non è qualcosa di positivo a priori, dipende come la usi.