“Una splendida giornata
sempre con il cuore in gola fino a sera
finché la sera non arriverà!” 🤩
(Vasco Rossi, Splendida giornata, 1982)
Di’ la verità: anche tu ti sei sentito così almeno una volta nella vita! 😃 Bene, potresti aver sperimentato degli stati d’ipomania! Ti suona un po’ strano, vero?
In realtà, nonostante se ne parli nei manuali dedicati ai disturbi mentali, tutti noi possiamo avere dei periodi in cui presentiamo caratteristiche ipomaniacali, magari perché c’è successo qualcosa di bello o perché abbiamo una prospettiva entusiasmante all’orizzonte!
L’ipomania può anche essere un tratto temperamentale: hai presente quelle persone piene d’energia, sempre euforiche e frizzanti? Quelle che hanno continuamente mille progetti per la testa e che sembra non si stanchino mai? Ecco, loro! Queste persone hanno proprio un’ipomania costituzionale, cioè una tendenza stabile all’entusiasmo e all’iniziativa, con quel briciolo d’impulsività che le porta, talvolta, a essere anche un po’ temerarie! Di solito tendono ad avere anche un buon successo nella vita… ne conosci qualcuna?
Di per sé, dunque, lo stato ipomaniacale non è necessariamente patologico! Va però sempre messo in relazione ai contesti, all’eventuale ciclicità e ad altre manifestazioni come, ad esempio, l’alternarsi con la depressione. Lì il discorso cambia…
CHE C’ENTRA L’IPOMANIA CON LA DEPRESSIONE?
C’entra eccome, poiché, nel Disturbo Bipolare II, l’ipomania s’integra proprio con gli episodi depressivi.
CHE COS’È IL DISTURBO BIPOLARE II?
È un disturbo caratterizzato dall’alternanza tra fasi ipomaniacali e fasi depressive, che non devono per forza essere contigue ma possono essere separate dai cosiddetti “intervalli liberi”, cioè da periodi in cui l’umore è equilibrato e tutto rientra nella norma.
Il Disturbo Bipolare II è ben diverso dal Disturbo Bipolare I, detto anche psicosi maniaco-depressiva e a questo proposito puoi leggere qui ➡️ http://psiche.org/articoli/in-poche-parole-bipolare/.
Con “fase depressiva” non intendiamo un momento di tristezza o di sfiducia ma un vero e proprio Episodio Depressivo Maggiore, di durata non inferiore alle due settimane e che deve essere diagnosticato da chi ha competenza per farlo (dunque non dalla vicina di casa “sempre con la soluzione in tasca”, salvo che sia una psichiatra o una psicologa!).
Anche l’ipomania deve avere delle caratteristiche specifiche per configurare un Disturbo Bipolare II: in questi casi perdura per almeno quattro giorni consecutivi ed è presente in maniera pervasiva e persistente, cioè in ogni ambito della vita quotidiana e ventiquattr’ore su ventiquattro. Forse così non è stata sperimentata proprio da tutti…
CHE DUNQUE COS’È L’IPOMANIA?
È la versione attenuata della mania e se vuoi saperne di più è sempre valido l’articolo che trovi al link di poco fa ⬆️.
È un’euforia sperimentata a trecentosessanta gradi! Uno stato di esaltazione del tono dell’umore, caratterizzato da un discreto incremento dell’attività e dell’energia senza però arrivare agli eccessi della mania. Oltre al grado d’esaltazione, che nell’ipomania è più lieve, c’è un altro aspetto non da poco che la distingue dalla mania: nell’ipomania, le manifestazioni psicotiche (cioè allucinazioni e deliri) sono completamente assenti!
Anche se non è detto che si raggiungano livelli esagerati, il pensiero si accelera e ci si sente un vulcano d’idee! 🌋
Si assiste a un certo successo nelle relazioni interpersonali dovuto alla facilità con cui si entra in contatto con gli altri, sempre che i comportamenti adottati, talvolta eccessivamente amichevoli o caotici, non diano troppo fastidio agli interlocutori.
Il bisogno di sonno è minore e ci si sente riposati, anche se si è dormito poco. Fin qui ci siamo e infatti uno stato molto simile può essere sperimentato pure in condizioni non psicopatologiche! Ne sai qualcosa?
QUAND’È CHE ALLORA CI SI DOVREBBE INSOSPETTIRE?
Quando non c’è un reale motivo per sentirsi esaltati e questo stato d’eccitazione immotivata si ripresenta ciclicamente, perdura senza sosta per qualche giorno e si mettono in atto condotte più impulsive e pericolose del solito. A destare sospetto, il più delle volte, è l’evidente cambiamento nel funzionamento abituale e a rilevarlo sono solitamente i conoscenti più intimi. Tuttavia, a differenza della mania, non è un cambiamento che desta particolare shock: chi entra in contatto con una persona in stato ipomaniacale percepisce sì una certa esaltazione, ma senza meravigliarsi troppo!
In certi casi l’ipomania può precedere un accesso maniacale, come una sorta di ouverture. In altre parole, lo stato maniacale può manifestarsi anche in un’escalation d’intensità e i primi sintomi, in questo caso, sono quelli dell’ipomania.
Nonostante la minore gravità della fase ipomaniacale rispetto alla mania, quando essa inizia a destare sospetto l’attenzione clinica è comunque opportuna. Questo soprattutto quando si avvicenda a fasi depressive configurando, come abbiamo detto, una forma di disturbo bipolare.
In questo caso rivolgersi a uno psicologo o a un medico, meglio ancora se psichiatra, è la soluzione più indicata, per avere una diagnosi e stabilire la terapia più idonea. Solitamente, nei disturbi bipolari i risultati migliori si ottengono associando la terapia farmacologica alla psicoterapia, tuttavia ogni caso va considerato singolarmente e la valutazione spetta sempre ad uno specialista.
INSOMMA SIAMO TUTTI UN PO’ IPOMANIACALI?
Come avrai capito ancor prima di arrivare a leggere fin qui, il titolo di quest’articolo è chiaramente provocatorio! L’idea era quella d’inoltrarsi nel concetto d’ipomania in modo più leggero, senza però perdere di vista il cuore della questione: quando siamo euforici, è vero che sperimentiamo uno stato d’esaltazione dalle caratteristiche ipomaniacali, tuttavia esso non va mai confuso con lo stato patologico esperito nell’ambito di un disturbo bipolare. Questo è ben altro discorso perché parliamo di una psicopatologia, che va dunque affrontata con la dovuta coscienza e attenzione clinica.
Chiarito questo e distinte limpidamente le due cose, la risposta è: sì, possiamo essere tutti un po’ ipomaniacali!
Il vero peccato è non esserlo mai stati, non trovi? 😃
Dr.ssa Gloria Rossi
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association, Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione (DSM-5), trad. it. M. Biondi (a cura di), Milano, Raffaello Cortina Editore, 2018 6°(2014).