Il concetto di intelligenza da un punto di vista scientifico è un argomento arduo e non si ha una definizione chiara e precisa, soprattutto perché esistono diversi tipi di intelligenza e ciascuno di noi è sempre un mix di queste diverse tipologie, presenti in differente misura.
In generale si può dire che l’intelligenza ci consente di adattarci meglio all’ambiente che ci circonda, e ci permette di risolvere problemi. Ma questa è certamente una definizione riduttiva.
Inizialmente si pensava che l’intelligenza fosse una competenza generale riconducibile ad un unico fattore di base, che si esprimeva in diverse forme. Attualmente si sostiene sempre di più che esistono diversi tipi di intelligenza indipendenti tra loro. E così è possibile che un individuo abbia un’elevata intelligenza logico-matematica ma una scarsa intelligenza interpersonale (comprendere gli altri e relazionarsi), e che qualcun altro abbia un’ottima intelligenza linguistica ma una pessima intelligenza cinestetica (muoversi armoniosamente, coordinarsi)
Al di là delle definizioni scientifiche, una persona intelligente è spesso una persona brillante, piacevole, con cui è possibile dialogare, confrontarsi, incline a risolvere problematiche, a trovare soluzioni, con buone capacità di pianificazione e organizzazione, con buone capacità relazionali e sociali.
Essere intelligenti però non significa essere maturi. Possiamo apprezzare una persona per la sua intelligenza, ma è possibile imbattersi in alcune lacune, dei punti che non apprezziamo, su cui non riusciamo a trovare un punto d’incontro, un confronto costruttivo.
Potrebbe essere che ci troviamo di fronte ad una persona intelligente, ma con cui abbiamo un diverso grado di maturità. La maturità psicologica necessita di un lavoro interiore in cui si decostruiscono alcuni modelli di pensiero e modi di vedere le cose, si sfruttano meglio le esperienze di vita per capire se stessi e gli altri. Maturare significa lasciarsi alle spalle la nostra visione egocentrica per capire che esiste un mondo più vasto e complesso, che ci mette alla prova e non sempre soddisferà le nostre aspettative. Nonostante questo la persona matura sarà in grado di vivere in pace in quel mondo, senza vedere ovunque mali da correggere, torti da raddrizzare, accettando ciò che non è possibile cambiare.
Sembra facilmente intuibile che, due persone con diverso grado di maturità, difficilmente riusciranno a comprendersi pienamente, e questo scenario sarà ben chiaro alla persona più matura, che lo accetterà pacificamente, mentre la persona meno matura potrebbe avere un quadro meno chiaro della situazione o darvi una lettura distorta e alterata.
Vi è capitato mai di confrontarvi con qualcuno e avere la sensazione che oltre un certo limite la discussione non può proseguire?