Quando parliamo di Disturbo Affettivo Stagionale ci riferiamo ad un pattern depressivo che viene innescato dal cambio delle stagioni. È più comune durante l’autunno e l’inverno ma si può verificare anche d’estate.
Non è raro sperimentare dei cambi di umore, momenti di tristezza o un senso di “stranezza” emotiva. A volte questi cambiamenti di umore sono correlati ai cambiamenti delle stagioni e in alcuni casi indicano la presenza di un Disturbo Depressivo Maggiore con pattern stagionale. Curare la depressione stagionale non è facile, ma ci sono molte opzioni che si possono prendere in considerazione.
È importante in primo luogo capire di cosa parliamo quando ci riferiamo al Disturbo Affettivo Stagionale. Si tratta di una condizione caratterizzata da sentimenti di tristezza e depressione che si verificano con il cambio di stagione, più comunemente nei mesi autunnali e invernali quando le temperature cominciano a scendere e le giornate si accorciano. Sintomi che regrediscono quando si esce dalla stagione che colpisce chi ne soffre. Spesso la si definisce “Depressione Invernale” perché la maggior parte delle persone che ne soffrono vive questo malessere d’inverno; stiamo parlando di una percentuale che va dall’1% al 10% della popolazione mondiale in età compresa tra i 18 e i 30 anni e le donne sono 4 volte in più degli uomini.
Sebbene i sintomi in inverno siano molto più comuni, alcune persone sperimentano questo malessere anche d’estate; una sorta di depressione estiva o altrimenti conosciuta come “blues estivo”, una forma di depressione più lieve. Le ipotesi sulla causa portano a pensare che essa sia legata alla mancanza di luce d’inverno e al calore, alla troppa umidità o alla troppa esposizione alla luce d’estate; tutte cose che possono influire sui normali ritmi sonno-veglia.
La sintomatologia del Disturbo Stagionale è la stessa che caratterizza il Disturbo Depressivo Maggiore; a questi vanno aggiunti sintomi specifici d’inverno come dormire e mangiare troppo, voglia di zuccheri, aumento di peso, ritiro sociale; mentre d’estate oltre ai disturbi del sonno possiamo trovare: mancanza di appetito, senso di agitazione ed irrequietezza, ansia, episodi di comportamento violento.
Il Disturbo Depressivo Stagionale può essere gestito con l’aiuto di un professionista della salute mentale per sviluppare insieme una strategia di intervento che può comportare una combinazione di psicoterapia e farmaci. Allo stesso tempo esistono metodologie da provare in aggiunta ad un intervento specifico. Ad esempio, può essere utile ricevere quanto più luce naturale possibile. Infatti l’esposizione quotidiana alla luce naturale porta notevoli benefici perché attiva la produzione, tra le altre cose, di serotonina che provoca sensazioni di benessere, migliora l’umore e favorisce il senso di calma; spostare la scrivania verso una finestra illuminata dal sole o fare esercizio fisico all’aperto nelle ore centrali della giornata apporta notevoli benefici psichici.
Laddove non sia possibile sfruttare il sole come “amico del buon umore” si può ricorrere alla terapia della luce. Le lightbox sono delle scatole con delle lampade all’interno che trasmettono la stessa frequenza di luce del sole. L’esposizione quotidiana da 30 a 60 minuti riesce a sopperire alla mancanza di luce naturale così da ridurre la produzione di melatonina che genera sonno e aumentare la produzione di serotonina.
La Depressione Stagionale influenza fortemente i ritmi sonno-veglia e ne è a sua volta influenzata. È necessario quindi mantenere le routine di sonno cercando di andare a dormire ed alzarsi sempre alla stessa ora, per un totale di 7 ore di sonno per notte. Un modello di sonno ben preciso è importante per ridurre l’impatto della depressione stagionale.
L’esercizio fisico, come più volte detto, aiuta tantissimo. Fatto regolarmente per almeno 30 minuti tutti i giorni della settimana, favorisce il benessere fisico e psichico. Non è necessario fare chissà quali circuiti di allenamento o utilizzare particolari strumenti tecnici. Attività che comprendono l’uso di una cyclette o di un tapis roulant sono alla portata di tutti e possono essere fatte in qualsiasi momento; in caso di mancanza di questi attrezzi, saltare con la corda o fare della corsa sul posto, uscire per una camminata veloce sono delle ottime alternative.
Il cibo influenza il nostro umore, questo è risaputo. Per contrastare i sintomi della depressione è necessario seguire una dieta equilibrata. L’eccesso di cibi come carboidrati è fortemente sconsigliato anche se il desiderio di zuccheri aumenta nelle persone depresse; sono richieste che il nostro cervello fa per avere quella piccola sferzata di energia. Seguire una dieta ricca di proteine magre, frutta e verdure aiuta positivamente l’umore, non c’è niente di male però di tanto in tanto a gustare una dolce prelibatezza.
Come già detto, la depressione stagionale non si verifica solo d’inverno, le cause sono ovviamente diverse ma può verificarsi anche in estate. In questo caso le strategie per farvi fronte sono diverse. A differenza della depressione invernale la depressione estiva potrebbe essere legata ad un’eccessiva esposizione al sole che impatta fortemente sul ciclo sonno-veglia. Ecco perché può essere utile limitare il tempo in giro preferendo trascorrerlo in casa in stanze che siano in penombra o buie.
Anche l’elevato caldo può favorire la nascita di un umore depresso. La calura estiva spesso genera malessere; trovare dei modi per mantenersi freschi aiuta: ambienti areati, uso di condizionatori o ventilatori o stanze in penombra, qualche doccia fresca in più. Infine anche in questo caso l’esercizio fisico aiuta. Ovviamente vanno preferite attività all’aperto da svolgersi all’alba o dopo il tramonto, oppure attività da svolgere in acqua, piscina o al mare.
Tutte queste strategie possono essere un buon inizio per far fronte al Disturbo Affettivo Stagionale, ma se i benefici non arrivano o non sono soddisfacenti è bene rivolgersi ad uno specialista della salute mentale. Il confronto con uno psicologo potrebbe aprire nuovi scenari di cura già utilizzati in altri tipi di depressione. Che sia farmacologico o psicoterapeutico insieme si possono trovare le giuste opzioni per il trattamento.
© 𝗗𝗼𝘁𝘁. 𝗣𝗮𝘀𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗦𝗮𝘃𝗶𝗮𝗻𝗼
𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼 – 𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗲𝘂𝘁𝗮