L’importanza dei presupposti con cui osserviamo qualcosa. Se per una qualche ragione, più o meno attendibile, si parte dal presupposto che ciò che abbiamo di fronte è buono (situazione favorevole, ambiente positivo, persona valida) tenderemo sempre a valutarne i dettagli in un ottica di apprezzamento, noteremo sempre ed enfatizzeremo i dettagli che confermano la nostra idea positiva, interpreteremo i messaggi con un filtro di ammirazione che farà apparire il tutto bello e desiderabile. E tenderemo a scartare, a prestare poca attenzione o a dare poco valore ai dettagli che non confermano le nostre idee positive.
Al contrario, se partiamo dal presupposto che ciò che abbiamo di fronte non va bene (situazione sfavorevole, ambiente negativo, persona poco interessante) tenderemo sempre a valutarne i dettagli in un’ottica di critica negativa, noteremo sempre i dettagli che confermano la nostra idea negativa o non pienamente positiva, e interpreteremo i messaggi che riceveremo con un filtro di non apprezzamento. Tenderemo invece a non considerare, prestare poca attenzione o a dare poca importanza ai dettagli che disconfermerebbero la nostra idea iniziale poco positiva.
E’ la cosiddetta attenzione selettiva, che ci porta a selezionare solo alcune delle informazioni che ci arrivano dall’esterno e che talvolta può essere utile e funzionale. A volte però, non consapevolmente, allo scopo di avere un quadro coerente dell’ambiente che ci circonda, tendiamo a confermare un’idea iniziale, di fatto, istintiva e superficiale, piuttosto che rimanere aperti alla considerazione di altre possibilità.
Quanto questa tendenza ci ostacola nell’apprezzamento di ciò che abbiamo intorno e nel dare il giusto valore alle cose?