Il potere evocativo di un film può favorire la guarigione da un disturbo emotivo. Film per ridere, piangere, sperare, ricordare, amare, per tornare bambini, per provare paura o scoprire il coraggio. Film per vivere di nuovo emozioni dimenticate o prigioniere del nostro inconscio.
Il cinema è una finestra sulle nostre emozioni, un mondo fatto di immagini, colori, musica e parole che ci penetrano rimettendo in moto parti di noi sopite. I film di qualità sono disponibili a chiunque voglia attingere sorpresa, curiosità, stupore, gioia e molto altro ancora. Questa loro caratteristica li rende adatti anche per tentare di smuovere situazioni di blocco emotivo che caratterizzano più o meno tutti noi. Ci permettono di avventurarci nel mondo delle emozioni e dei sentimenti favorendo il superamento di momenti di stallo in terapia.
Consigliare la visione di una pellicola scelta ad hoc può essere molto utile per sbloccare situazioni in cui è forte la cristallizzazione emotiva di un paziente che spesso egli non sa o non riesce a superare. Ovviamente non tutti i film sono utili allo scopo. Non si può improvvisare per una scelta così complessa quindi devono essere pellicole di qualità scelte anche con l’aiuto delle critiche e della letteratura competente. È necessario avere ben chiaro il film che si sta consigliando e tenere in considerazione quali “corde” ed emozioni esso andrà a smuovere e suscitare in un determinato paziente.
Ad esempio: la rabbia del padre, la voglia di riscatto del protagonista, il perseguimento dell’obiettivo nonostante limiti soggettivi e oggettivi, la voglia di tenerezza e di amore del figlio. La persona dovrà essere istruita al riconoscimento di queste parti affinché facciano breccia in lei e possa sviluppare un’analogia tra ciò che è descritto nel film e la propria situazione di vita. In terapia si discuterà delle emozioni suscitate dal film, dalla sua storia narrativa, dalla sua evoluzione, ecc. Le persone si lasciano andare a commenti personali, determinati dal proprio punto di vista che sollecitano per analogia.
Ogni film ha il suo tema emotivo vitale che scatena nello spettatore le sue emozioni più intime permettendogli di entrare in contatto con esse. Ad esempio il tema del dolore in “Viaggio in Inghilterra”, il coraggio ed il desiderio di amore e di tenerezza in “L’ottavo giorno” e “Forrest Gump”, sentimenti che possono svilupparsi in una famiglia quali l’invidia, la gelosia, il risentimento che possono essere superati grazie ad un attaccamento pratico e semplice alla vita come in “Storie di ragazzi e ragazze” o “La famiglia”; la menzogna come artificio per essere come tu mi vuoi nel film “Marnie”; l’erotismo e l’attaccamento alla patria rappresentati ne “Il giorno più lungo”; la giustizia nei film sulla lotta dei neri d’America; il conflitto tra madre e figlia in “Mammina cara”.
Il cinema è un territorio inevitabilmente relazionale. I film aiutano chi non ha il coraggio di portar fuori le proprie emozioni attraverso la trasposizione dei propri vissuti nei vari personaggi cinematografici. I film sono serviti e servono tutt’ora a rendere il mondo un po’ meno invivibile di quanto non fosse prima che il cinema venisse inventato.
PER APPROFONDIRE:
Ignazio Senatore, “Curare con il cinema”, Centro Scientifico Editore
© Dott. Pasquale Saviano
Psicologo – Psicoterapeuta
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