Le emozioni positive costituiscono uno dei pilastri del benessere dell’individuo perché ci danno gioia, ci portano a metterci in gioco, a provare cose nuove e perfino a trasformare i nostri comportamenti e conseguentemente noi come persone. Possono essere considerate come piccoli momenti di benessere che si rigenerano continuamente nella nostra vita. Esse provocano effetti a breve e lungo termine soprattutto in termini di resilienza e relazioni positive. Hanno inoltre la capacità di farci sentire collegati più profondamente con ciò che ci circonda; proprio la ricerca costante e quotidiana di generare emozioni positive fa sì che riusciamo a contrastare quel gusto amaro che gli altri lasciano dentro di noi.
A differenza delle altre emozioni, quelle positive ci fanno sentire più sicuri di noi, più protetti e ciò genera l’idea di avere più opzioni nei nostri comportamenti e quindi maggiori possibilità di reagire. Inoltre il vantaggio di “coltivare” le emozioni positive è che il benessere è immediato ma le conseguenze si ripercuotono anche sul lungo periodo nella vita degli individui. Infatti a livello cognitivo si ha un aumento dell’attenzione, un miglioramento della memoria, ma non solo, “l’apertura mentale” nei confronti del nuovo e la fluidità verbale sono altresì influenzate dalle emozioni positive. A livello relazionale e sociale favoriscono la volontà di interagire con gli altri e valorizzare se stessi nell’interscambio con gli altri; in più generano la nascita di nuovi obiettivi.
Anche il fisico ne trae grossi vantaggi. Gli studi hanno dimostrato che le persone con problemi cardiovascolari che affrontano la vita con emozioni positive migliorano la loro qualità di vita. Affrontare la vita con positività quindi generando una visione di vita positiva provoca un abbassamento della pressione sanguigna, migliora la qualità del sonno, diminuisce l’incidenza di raffreddori e mal di testa, provoca sensazioni di felicità migliorando la creatività ed il senso dell’umorismo.
Diverse sono le emozioni positive che ci aiutano anche a connetterci col presente e a goderne. Analizziamole insieme.
Ammirazione: la tendenza a vedere un’altra persona con delle potenzialità come un modello al quale ispirarsi. Provare ad imparare da quella persona può essere un buon modo per sviluppare ciò di cui abbiamo bisogno per arrivare a ciò che vogliamo.
Gioia: provar gioia per aver raggiunto un traguardo che c’eravamo prefissati è senz’altro un’emozione positiva e sinonimo di soddisfazione personale, soprattutto perché nei momenti di gioia ci sentiamo più sicuri ed aperti a nuove esperienze e quindi opportunità. Diverse sono le situazioni che generano gioia: ricontattare un vecchio amico, riconoscere a noi stessi il nostro lavoro, farci qualche coccola (regali) di tanto in tanto, ascoltarci e fare ciò che vorremmo, realizzare un nostro desiderio.
Orgoglio: a differenza di quanto tutti credono, l’orgoglio non è una brutta emozione. Sia chiaro, c’è orgoglio ed orgoglio; una sola parola che però può avere due significati emotivi diversi. I risultati che implicano sacrificio da parte nostra per essere raggiunti meritano di essere valorizzati e di renderci orgogliosi per noi stessi. Quindi non preoccupiamoci di essere orgogliosi del tempo speso per un risultato positivo, la pazienza e la costanza messe in ciò che facciamo per il superamento degli ostacoli.
Gratitudine: un’emozione poco diffusa purtroppo ma che ha grandi potenzialità. Essere grati per ciò che di positivo c’è nelle nostre routine quotidiane è estremamente importante; siamo così abituati a ciò che abbiamo che difficilmente ne siamo grati. Anche la gratitudine verso gli altri è molto importante: soffermarsi sul valore di quelle persone che ci hanno mostrato il loro amore, la loro attenzione o il loro interesse è importante perché approfondisce le relazioni.
Perdono: avere la capacità di perdonare gli altri ma soprattutto se stessi ci libera dalle cariche emotive negative, portare l’odio dentro non ci aiuta, anzi, a lungo andare diventa un fardello pesantissimo che ci carica e ci rallenta nel nostro cammino.
Umorismo: generare il buon umore o essere coinvolti in attività che producono risate e quindi buon umore ci permette di vivere la vita con leggerezza e di conseguenza ci aiuta ad apprezzare il lato positivo delle avversità. Le vicissitudini della vita purtroppo ci portano a prendere le cose troppo sul serio, sorvolare su certe cose, prendere con leggerezza altre, in un’ottica di gioco, di lasciar perdere, aiuta a vivere più serenamente.
Assaporare: è importantissimo godere appieno ogni esperienza che viviamo, dare valore ad ogni ricordo, ad ogni momento fa sì che la nostra vita acquisisca forme sempre più complete.
Amore: quella sensazione, quell’emozione, quel processo che coinvolge mente e corpo in modo dinamico, in cui benessere ed affetto, spesso reciproco, avvolgono chi lo prova. Essere connessi con un’altra persona, anche solo per un momento che può essere infinitesimale è il modo per sentirsi bene, diventare più sani, più felici e, perché no?, anche più saggi, perché ci rendiamo conto di cosa sia e ci nutriamo della reciprocità. Quando si ama si verifica quel fenomeno chiamato “risonanza positiva” in cui sincronia ed imitazione si verificano a più livelli biochimici, grazie alle quali si rinforza la connessione tra cuore e cervello rendendoci più sani ogni giorno.
Speranza: essa ha a che fare con la percezione che riusciremo a raggiungere ciò che desideriamo qualunque cosa sia. I pensieri basati su questa emozione sono orientati alla realizzazione degli obiettivi; questi pensieri ci guidano accompagnandoci oltre il semplice desiderio di qualcosa innescando in noi la ricerca di quelle strategie per avvicinarci a quell’obiettivo.
Ottimismo: essere ottimisti significa non perdersi d’animo, cercare di vedere sempre la positività nelle cose e se proprio un aspetto positivo non riusciamo a trovarlo, quanto meno non farsi abbattere totalmente da ciò che di negativo vediamo intorno a noi.
In definitiva possiamo dire che mettere in gioco le emozioni positive, ma soprattutto tenerle vive non è un lavoro semplice ma è necessario per contrastare gli effetti delle emozioni “negative”. Un lavoro complesso ed articolato che deve essere fatto in modo costante e continuo ma che genera ricompense emotive molto soddisfacenti, soprattutto quando impariamo a vedere la vita da una prospettiva più sana.
© Dott. Pasquale Saviano
Psicologo – Psicoterapeuta