Sono peggio le persone cattive o quelle che permettono la cattiveria? È sicuramente una bella sfida.
Però, quello che forse non hai capito, è che quando qualcuno si comporta in modo crudele nei tuoi confronti, quello che permette la cattiveria sei tu. Magari tu pensi di essere una vittima, e addirittura ti trinceri dietro al tuo ruolo di vittima, perché la vittima è buona, la vittima va compatita e difesa, la vittima guarda il mondo con le orecchie basse e aspetta che qualcuno la protegga.
E invece sei colpevole di aver lasciato che un’altra persona ti calpestasse.
Alzati e prendi in mano la tua vita
Forse sai a chi mi riferisco quando dico che nella tua vita c’è qualcuno che ti toglie il sorriso. E magari ti sei sentito chiamato in causa quando ho detto che anche sei fai la vittima sei colpevole. Se è così significa che stai perdendo tempo. Potresti essere più felice di quello che sei ma non hai il coraggio di accettare di esserti sbagliato e di aver fatto entrare nella tua vita qualcuno che non lo meritava.
Non c’è niente di male, hai fatto un tentativo. Ora però basta.
Accanto a te c’è una persona che ti togli il sorriso, è come avere un germe che si nutre del tuo buon umore e distrugge ogni tuo tentativo di felicità e di benessere.
Per quale ragione devi accettare di essere defraudato della cosa più preziosa che la vita ti può concedere?
Te l’ha ordinato la morale? Il dottore? La chiesa?
O è solo la mancanza di coraggio che ti tiene ancorato all’abitudine?
L’uomo è un animale sociale, ma è più intelligente del suo istinto
Sarebbe bello se nella vita potessimo fare solo le cose che ci piacciono senza doverci mai porre dei limiti e delle regole.
Per esempio io mangerei pizza tutte le sere e guarderei storto qualsiasi altro tipo di cibo. Lo farei perché istintivamente, la prima cosa di cui ho voglia quando ho fame è sempre la pizza. Non lo faccio perché so che è sbagliato e ho imparato a controllare i miei istinti più ottusi.
Quando si tratta di legami umani è la stessa cosa. Non possiamo fare sempre quello che ci va, dobbiamo arginare il potere decisionale del nostro istinto e fare scelte impopolari, di quelle che ci fanno stare un male cane ma che alla lunga si rivelano le più sensate.
Dobbiamo addormentare l’istinto e far valere la ragione. Perché la stolida soddisfazione di un piacere immediato non sarà mai straordinaria come una vita passata a sorridere.