E’ frequente la tendenza a voler a tutti i costi impegnare il proprio tempo. Al via quindi la programmazione di attività sportive, viaggi, gite, uscite e tutto ciò che possa contribuire a tenere le persone occupate. Qualora uno di questi progetti saltasse, o peggio ancora, qualora arrivasse un periodo in cui l’energia per fare tutto questo viene meno, allora iniziano le preoccupazioni e gli “sforzi” per darsi comunque da fare, perché “non si può certo stare con le mani in mano”, non si può non fare niente, non ci si può fermare.
Le parole d’ordine sembrano quindi fatica e sforzo a tutti i costi. Mai fermarsi. Inizia la lotta all’apatia, alla pigrizia.
La noia non è altro che il desiderio puro della felicità non soddisfatto dal piacere, e non offeso apertamente dal dispiacere.
G. Leopardi
Nel nostro cervello però nessuna reazione avviene a caso: la mancanza di energia è tesa ad esprimere il suo rifiuto verso le cose non autentiche di cui ci stiamo occupando. Quando questo avviene occorre fermarsi e percepire questo stato. Darsi il permesso di assecondarlo, prendendosi del tempo per rilassarsi, per dire “no” a quel che non ci interessa, e permettendo all’energia vitale di farsi spazio in noi, portarci le intuizioni più brillanti e ricordarci chi siamo. Spesso infatti, l’ansia del dover fare, per ricevere l’approvazione sociale secondo cui “se non fai, non sei”, genera l’affaccendarsi in attività sterili che non apportano alcun beneficio.
Cosa ci sta dicendo la nostra mente, attraverso un calo energetico? Proviamo a immaginarla come un personaggio e a darle voce: facciamola parlare e sentiamo quel che ha da dire. Può sembrare un gioco, ma in realtà può darci spunti importanti e inaspettati per uscire dallo stato di apatia.
Quello contro cui lottiamo non sono gli eventi, è semplicemente la nostra mente. Ci facciamo centinaia di domande, talvolta inquinando il nostro cervello con il rimuginio e non facciamo la cosa più semplice: fermarci, per sentire cosa realmente c’è, per sperimentare ciò che realmente stiamo vivendo, per integrare ciò che ci tocca nel profondo.
Concediti quindi il tempo di ascoltare la tua pigrizia, la tua “voglia di non far niente”: non devi essere sempre in movimento. Non sentirti in colpa perché non stai facendo nulla o non sta accadendo nulla: il fatto che non succeda quello che ti aspetti non significa che non stia accadendo nulla. In realtà dentro di te qualcosa di più profondo ti sta preparando a qualcos’altro che verrà, sta creando il terreno favorevole per far emergere nuovi talenti, nuove intuizioni.
Quindi, fermati, ascoltati, respira e assapora il momento presente.
7 DETTAGLI CON CUI LE PERSONE TI GIUDICANO
VIVI FELICE!